La moglie di Cutolo: “È uno dei pochi che paga. Morte di Cirillo? Dispiace, ma…”


Immacolata Iacone, da 34 anni moglie del superboss Raffaele Cutolo, ha rotto il silenzio in queste ore, dopo la morte di Ciro Cirillo, l’ex esponente della Dc. Cirillo fu rapito dalle Br nel 1981, e il suo rilascio è avvenuto in circostanze mai chiarite dalle indagini, ma nella sua libertà ebbe un ruolo fondamentale proprio Cutolo, che invece non poté nulla per salvare la vita ad Aldo Moro.

La signora Cutolo ha parlato di questo ed altro ai microfoni di Stylo24:Che sia morto Cirillo dispiace, ma credo che la sua scomparsa non possa avere alcuna conseguenza circa l’accoglimento della grazia per mio marito. Io non credo venga mai accolta. Continua a pagare per quello che ha fatto. Continua a farlo da 54 anni, ne ha quasi 76. E’ consapevole, stanco, non ha mai pensato minimamente di diventare un collaborante di giustizia. Sconta la sua pena, è uno dei pochi a pagare per tutto quello che ha fatto e non chiede niente”.

La Iacone parla poi del rapporto tra Cutolo e la loro figlia, che oggi ha 9 anni (nata grazie all’inseminazione artificiale): “Nostra figlia è l’unico modo che ha per ricordarsi di essere vivo. Per Raffaele resta l’unica speranza. Denise è una bambina molto sensibile. Io e il padre vogliamo per lei una vita distante anni luce da quella maturata per le scelte di Raffaele […] Dove si trovi realmente e il perché. Io ho provato a spiegarle, con le parole semplici e ingenue che una madre dice alla figlia per rendere concetti complicati, che il padre si trova lontano perché ha litigato con una persona”.

Sugli incontri tra i due:Un’immensa dolcezza. All’inizio Denise aveva una sorta di paura, purtroppo era una cosa naturale. Ora invece Raffaele tiene sua figlia sulle ginocchia e le parla con amore. Possiamo vederlo solo due volte al mese per pochi minuti.  A me invece è dato incontrare mio marito solo attraverso un vetro, non lo tocco da una ventina d’anni, da quando si trovava a Belluno. Raffaele continua a scrivere poesie per la sua bimba”.

Sulla scelta di sposare Cutolo: “Una volta vivevo per Raffaele, oggi prima per mia figlia e poi per lui, come è giusto che sia per una madre. Sono loro la mia famiglia. Dalla mia parte sono tutti morti, i parenti di Raffaele sono spariti nel momento in cui sono finiti i soldi. Io vivo nella casa che fu di mia suocera, sbarco il lunario con dei lavori saltuari, con parte della pensione sociale che lo Stato provvede a versare a mio marito e con il pigione che percepisco per l’affitto di una casa lasciatami da mia madre. La metà della pensione di Raffaele se ne va per andarlo a trovare a Parma, ogni volta occorrono circa 400 euro. Mi ha chiesto chi è Immacolata Iacone e io le rispondo: sono una reclusa al 41 bis. Ho sposato un pezzo di carta, ma lo rifarei”.


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