Attentato, campani a Barcellona: “Abbiamo rischiato di morire, siamo chiusi in hotel”


L’Europa ritorna a tremare dopo l’ennesimo attacco terroristico di matrice islamica. Ad essere stata colpita, stavolta, la Spagna. A Barcellona, sulla Rambla, un furgone è piombato in strada, affollata di turisti. Il bilancio provvisorio è di 13 morti e 100 feriti. Tra questi, sono stati feriti anche tre italiani, fortunatamente nessuno di loro in pericolo di vita.

Numerosi, infatti, gli italiani a Barcellona, così come la comunità campana, che vive in città. All’attentato di ieri pomeriggio ha assistito, suo malgrado, Vanni Avallone, originario di Salerno. L’uomo era sul luogo dell’attacco ed ha vissuto in prima persona la follia di quell’orrore: “Eravamo passati poco prima da quel posto – spiega al Corriere del Mezzogiornoper fortuna avevamo una visita a un museo quando è accaduto. Ora vogliamo solo tornare in Italia”.

Anche Gianluca Marino (salernitano anche lui) si trovava a Barcellona: “Mi trovo in un albergo di fronte al ristorante turco dove sono asserragliati i presunti attentatori. Siamo chiusi in stanza. Non possiamo neanche affacciarci per vedere quello che accade“.

Prosegue: “Pochi minuti prima dell’attentato mi trovavo proprio sulla Rambla. Potevo esserci anche io tra quelle persone uccise. Mio figlio di appena 2 anni per fortuna non si è reso conto ancora di nulla“.


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