Costruzioni antisismiche? Ce le insegnano i Borbone


Grandi tecnologie, invenzioni del futuro, contemporaneità e progresso! Queste le grandi basi su cui, negli ultimi anni, le nostre società hanno improntato il proprio modo di vivere, tanto che pian piano il concetto di modernità sembra essersi inesorabilmente fuso con quello di progresso tecnologico.

E se invece ci sbagliassimo? Se generazioni più antiche e meno moderne di noi avessero già scoperto la soluzione ad alcuni problemi contemporanei?

A darne la prova una recente ricerca condotta nei laboratori del Cnr-Ivalsa di San Michele all’Adige che, seguendo le indicazioni del regolamento edilizio imposto dai Borbone in Calabria, ha ricostruito una sezione di edificio del Settecento il quale ha dimostrato straordinarie caratteristiche di resistenza ai terremoti, una vera e proprio beffa al moderno regolamento antisismico entrato in vigore nel 2008 e soggetto a numerose revisioni perché ritenuto carente e fallace, a differenza del primo regolamento antisismico d’Europa imposto dai Borbone subito dopo il catastrofico terremoto dell 1783, ritenuto invece assai efficace e a prova di test.

L’attuazione di un regolamento fu ritenuto indispensabile a seguito di un violentissimo evento sismico che distrusse gran parte della Calabria meridionale provocando oltre 30.000 vittime. Il regolamento borbonico imponeva l’utilizzo di una rete di legno incastonata direttamente all’interno della parete in muratura. Una tecnica rivelatasi particolarmente efficace vista la resistenza degli edifici durante i successivi eventi tellurici che, nel 1905 e nel 1908, colpirono nuovamente la Calabria con una potenza di circa nove gradi di intensità sulla scala Mercalli, magnitudo 6.9 sulla scala Richter.

La stragrande maggioranza degli edifici riportarono danni non significativi, mentre solo una piccola parte subì piccoli collassi strutturali che, in ogni caso, non provocarono crolli totali. Partendo da questi presupposti i ricercatori dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ivalsa) di San Michele all’Adige (TN) hanno scelto di ricreare questa stessa tipologia di struttura sottoponendola poi ad una serie di test.

La parete ha mostrato un‘eccellente resistenza ai movimenti tellurici rimanendo per buona parte completamente intatta, evidenziando una buona duttilità dei materiali e un’ incredibile ed inaspettata resistenza.

 


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