25 novembre: gli artisti del Sud che cantano la violenza sulle donne


Oggi è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, un tema che, soprattutto negli ultimi anni, è all’ordine del giorno. Fisica, psicologica, verbale, le forme di violenza sulle donne sono molteplici e tutte da considerarsi gravi.

Per l’occasione vogliamo proporre alcune canzoni bellissime di artisti del Sud Italia, che trattano il tema. Un modo alternativo per riflettere sulla gravità dell’argomento.

ERMAL META, “VIETATO MORIRE”
Brano portato a Sanremo 2017, ha avuto grande successo. Il pezzo è molto esplicito, come anche il video musicale.
“Ricordo quegli occhi pieni di vita e il tuo sorriso ferito dai pugni in faccia. Tutti mi chiedevano in coro come mai avessi un occhio nero.

Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai e ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai.
Figlio mio ricorda l’uomo che tu diventerai, non sarà mai più grande dell’amore che dai”.

Forse, una delle frasi più belle è nel ritornello, perché il più grande insegnamento che possiamo dare ai nostri figli è proprio il rispetto e l’amore verso l’altro ma soprattutto verso le donne.

GIGI D’ALESSIO, “IL FALCO E LA RONDINE”
Un altro brano molto d’impatto, forse meno conosciuto, ma le cui parole sono frecce che penetrano nel cuore di tutti.
“L’odore del sudore sulla pelle mentre il vestito scivolava giù, il suo respiro quasi a soffocarti, le mani dove non volevi tu.

Occhi di mare grandi come stelle un vento nero le ha portate via; figli di nuvole i tuoi capelli, lui come un treno e tu la ferrovia rimani così, parole crude come un fulmine e stava già li come un falco su una rondine.

Questa vita spesso lascia lividi e pugni in faccia quanti non si sa, e all’improvviso ti cancella i sogni ma se l’ascolti poi te li ridà; ma io sono qui come un pittore per dipingerti e resto così come un aquila a difenderti”.

ROSARIO MIRAGGIO, “FORTEMENTE PER RINASCERE”
Canzone cruda ma che sa di rinascita e di speranza quella del neomelodico napoletano. Il pezzo del 2014 ha riscosso un grande successo e fece parlare molto, anche per il videoclip, in cui c’è una bambina con segni di violenza in viso.

“Anche l’amore può trasformarsi e diventare violento e crudele. Spegnendo il sole per il piacere di calpestare un fiore come te…

Che delusione, quando sei nuda e ti rispecchi nelle ferite, quanta vergogna nelle giornate poche vestite, raccontano di te…

Donna tu puoi vincere, devi solo crederci. Fortemente puoi rinascere, puoi vivere sognando ancora, puoi vivere senza paura e poi l’amore vero arriverà!”.

I brani sono tanti, citiamo anche quello di Levante, cantautrice siciliana, “Gesù Cristo sono io”, in cui la donna che subisce violenze è immaginata come un Cristo sulla croce. Carmen Consoli, altra siciliana doc, ha scritto “La signora del quinto piano”, che tratta invece il tema dello stalking.

La scomparsa Mia Martini, artista eccezionale, calabrese, ha interpretato “Donna”. Il brano, scritto tra l’altro dal napoletano Enzo Gragnaniello, pubblicato nel 1989, è molto violento.

“Donne piccole come stelle c’è qualcuno le vuole belle; donna solo per qualche giorno poi ti trattano come un porno. Donne piccole e violentate molte quelle delle borgate ma quegli uomini sono duri quelli godono come muli”.


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