La vedova di Vittorio Materazzo si costituirà parte civile e sarà assistita dagli avvocati Arturo ed Errico Frojo. Gli avvocati Gaetano e Marialuigia Inserra, che difendono Luca Materazzo, potrebbero chiedere un rinvio perché il loro assistito non ha ancora sostenuto l’interrogatorio di garanzia e valutano se impugnare l’ordinanza al Riesame.
Come riportato da Repubblica.it, dagli atti depositati emergono ulteriori dettagli, che dovranno essere esaminati dai magistrati. Fondamentale la testimonianza messa a verbale da Romano, commercialista e amico di Vittorio Materazzo. Romano aveva spiegato di essere venuto a conoscenza dei sospetti che la vittima nutriva nei confronti del fratello. Vittorio temeva che il fratello potesse ammazzarlo. All’amico commercialista, turbato da questioni di lavoro, infatti, Vittorio aveva detto: “Ti preoccupi per queste sciocchezze, che devo dire io che temo per la mia vita, in quanto ritengo che mio fratello mi voglia uccidere”. I contrasti fra i fratelli Materazzo riguardavano la spartizione dell’eredità.
Su una pendrive di Luca Materazzo è stata rinvenuta una lettera scritta nel 2015, indirizzata alle sorelle e al fratello, in cui Luca presentava una proposta per la controversia sull’eredità, nella lettera Luca sottolineava: “La vicenda ereditaria che ci vede legati sta pregiudicando irrimediabilmente e gravemente non solo il mio futuro professionale, ma ancor prima la mia stessa sopravvivenza”.
Luca aveva parlato dei contrasti con i fratelli anche con Valentina Guglielmi, amica di vecchia data, che dopo il funerale di Vittorio lo ospitò a casa dei propri genitori per alcuni giorni. La Guglielmi racconta a verbale, che Luca prima di allontanarsi fece una richiesta insolita: “Mi chiese di dargli il mio passaporto e mi chiese se conoscevo un posto dove procurarsi una parrucca per travestirsi”.
Fra i testimoni ascoltati c’è anche uno studente che abita nella zona che ha raccontato agli inquirenti: “Ho visto un uomo con il casco che si trovava sul marciapiede, correndo scendeva le scale che portano a piazzetta Quattro Stagioni. Ho gridato: “Mamma, c’è uno col casco che sta scappando””.