Ictus: al Cardarelli due macchinari rivoluzionari per curarlo


Napoli – Circa 9.000 casi di ictus ischemico e addirittura 3.000 di ictus emorragici. Sono questi i numeri Campani snocciolati durante la presentazione delle attività messe in campo dal Cardarelli per la gestione dell’Ictus Cerebrale di stamane. Nella stessa occasione è stato presentato il videoclip realizzato dall’Associazione Italiana di Neuroradiologia (AINR) e dall’Associazione Lotta Ictus Cerebrale (ALICe) per sensibilizzare l’opinione pubblica.

Tra le novità annunciate, l’implementazione dell’attività del Dea con una Risonanza Magnetica di ultima generazione da 1,5 Tesla e un Angiografo Biplanare. Questa caratteristica, cruciale soprattutto in Neuroradiologia Interventistica, consente indagini diagnostiche più rapide e precise dei vasi sanguigni e procedure terapeutiche per via endovascolare o Rx guidate con utilizzo di dosi minori di mezzo di contrasto, nonché, di radiazioni ionizzanti; e queste macchine sono entrambe nel padiglione dell’emergenza.

Apparecchiature mostrate alla stampa al termine del convegno di stamane dal dottor Mario Muto, direttore dell’Unità operativa complessa di Neuroradiologia. “Grazie alla nuovissima Risonanza Magnetica di ultima generazione e all’Angiografo Biplanare – ha spiegato il direttore generale Ciro Verdolivapossiamo ora garantire una migliore assistenza, tempi di diagnosi e di trattamento dello stroke molto ridotti e quindi una maggiore possibilità di successo per i nostri pazienti. In altre parole, grazie al lavoro svolto, il Cardarelli ha avviato procedimenti per elevare, ancor di più, i suoi standard tecnologici ed assistenziali”.


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