Napoletani scomparsi, arrestati 3 agenti: ceduti dalla Polizia al clan locale


Nelle ultime ore sono sopraggiunte novità importanti per quanto riguarda i tre napoletani scomparsi in Messico. Infatti, la polizia federale messicana ha arrestato tre agenti di Tacalitlan e si sono messe alla ricerca del loro capo Hugo Enrique Martínez Muñiz di cui non si hanno notizie da almeno due giorni.

I tre napoletani, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbero stati fermati dagli agenti e poi consegnati ad esponenti della malavita locale. Un elemento inquietante, quindi, che se dovesse essere confermato evidenzierebbe una collusione tra alcuni agenti di polizia ed esponenti malavitosi appartenenti al clan del Cartel Jalisco Nueva Generación, una delle organizzazioni criminali più potenti del Messico.

I tre poliziotti sarebbero tutti coinvolti nella sparizione dei tre uomini che svolgevano attività di import-export di generatori elettrici e che nell’ultimo messaggio vocale inviato ai familiari, localizzato nella zona di Tecalitlan a 700 km da Città del Messico, avevano detto di essere stati fermati dalla polizia.

Nelle indagini è determinante l’operato del Seido (corpo speciale di polizia) che con decine di uomini hanno fermato e disarmato 33 agenti della polizia di Tecalitlan, perchè sospettati di aver avuto un ruolo nella sparizione, e convocato al comando generale di Jalisco: ufficialmente per un corso di «formazione e aggiornamento». Alla convocazione hanno risposto solo in 18, mentre gli altri 15 si sono dileguati e sono tutt’ora ricercati.

L’azione è stata svolta per operare senza interferenze o attività di depistaggio, alla ricerca di Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino.


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