Malata di tumore viene licenziata: “Approfittato di un mio momento di debolezza”

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Un dramma nel dramma quello che sta vivendo Emilia, una giovane donna di Cava de’ Tirreni, licenziata per motivi assurdi. La ragazza ha lavorato per anni in un supermercato, ma nel novembre 2016 le è stato diagnosticato un tumore per il quale è stato necessario intervenire chirurgicamente. A questo punto non le resta che affrontare con forza e coraggio tutto l’iter post-operatorio e il relativo ciclo di cure.

Il medico che l’ha seguita, quindi, le vieta di svolgere le solite mansioni lavorative per qualche tempo e redige un certificato per il datore di lavoro, dove prevede anche una visita di controllo per l’idoneità al lavoro. Il datore, però, è insoddisfatto della situazione e sospende la ragazza, aggiungendo un ulteriore carico di pressione psicologica su una ragazza già segnata dalla malattia. Ma non finisce qui, infatti, dopo pochi giorni sopraggiunge anche il licenziamento per “sopravvenuta inidoneità alla mansione”.

Ad Emilia, a questo punto, non resta che impugnare il provvedimento del datore di lavoro davanti al giudice, tramite il suo avvocato, soprattutto perchè la visita organizzata dall’azienda per l’idoneità aveva avuto buon esito, anche per le mansioni da supermercato, con solo alcune precauzioni da rispettare.

Questa vicenda mi ha profondamente amareggiato – racconta la giovane, come riporta La Città – Già prima della malattia il mio datore di lavoro qualche volta mi lanciava delle frecciatine perché, per ragioni familiari, avevo diritto ad assentarmi dal lavoro per alcuni giorni al mese. Mai avrei pensato, però, che avrebbe approfittato di un mio momento di debolezza per liberarsi di me e per assumere altre persone più disponibili in termini di tempo, ma a cui, soprattutto, ha fatto contratti molto meno vantaggiosi del mio“.


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