Marcello Persico, professore associato di Medicina Interna del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Salerno spiega questi dati: “In virtù dell’alta percentuale di successo dei nuovi farmaci, che raggiunge il 95% dei casi, anche i più anziani vengono sottoposti alla nuova terapia, anche per evitare la diffusione della malattia mediante nuovi contagi in ambito familiare”.
Il professore Persico si dice invece preoccupato su un altro dato che riguarda i ragazzi: “Negli ambulatori stiamo assistendo a una crescita di pazienti più giovani: le cause più frequenti sono piercing e tatuaggi; tra i pazienti anziani invece la malattia è stata contratta prevalentemente tramite siringhe sterilizzate male, spesso in ambiente domestico senza le adeguate precauzioni”.