Sindacato Polizia difende i due agenti: “Lavoriamo in contesto sociale difficile”


L’opinione pubblica si è scatenata contro i due poliziotti che hanno malmenato e offeso un ragazzino per non essersi fermato all’Alt dei due agenti. Il giovane a bordo di un motociclo, non solo non avrebbe rispettato l’ordine di fermarsi dei due poliziotti, ma addirittura per dileguarsi con facilità avrebbe speronato uno dei due agenti in moto.

Ad esprimersi sulla questione, che come detto ha scosso tutti, è stato anche Giuseppe Raimondi, Segretario Generale Provinciale del Sindacato di Polizia Coisp di Napoli: Purtroppo Napoli non è nuova a questi scenari che lasciano sgomenti gli spettatori civili e noi stessi esponenti delle forze dell’ordine. Mi lascia però, parimenti sgomento, la facilità di giudizio di chiunque, media compresi, che pur non essendo presenti o coinvolti nei fatti, si sentono autorizzati ad esprimersi giungendo addirittura a condannare proprio coloro che, giornalmente ed a rischio della propria incolumità, difendono la democrazia, la sicurezza e quello che dovrebbe definirsi un pacifico vivere civile”.

Infatti il Segretario Generale se da un lato condanna l’atteggiamento dei poliziotti, troppo violento, dall’altro non può negare l’illegale comportamento assunto dal giovane:Vorrei porre l’attenzione proprio sul fatto che non è normale in una società civile, quale dovrebbe essere la nostra, non fermarsi all’alt di Polizia, quasi come lanciare una sfida ai poliziotti ed addirittura permettersi pure di speronarli per farli cadere e guadagnare ancora più velocemente la fuga. Dire ‘stavo lavorando’ o ‘mi sono impressionato’ non può assolutamente legittimare la fuga e l’esimersi dal rispetto delle leggi.”

Continua poi in una dichiarazione di denuncia più generale: “Inoltre, preciso che lavoriamo in un contesto sociale difficile e complesso dove non solo manca il rispetto delle regole, anche le più elementari, dove si tenta di disconoscere l’autorità dello Stato ma dove questo stesso Stato ci mette in condizione di lavorare con scarsi mezzi e pochi uomini”.

Il comunicato si conclude con una dichiarazione forte e precisa in difesa dei poliziotti: “A questo punto, mi chiedo che senso abbia  una pattuglia in divisa per strada, se si giustifica l’inosservanza e la disobbedienza ad una disposizione, assolutamente legittima, impartita da chi in quel momento rappresenta l’Istituzione, l’ordine e la sicurezza. Beh, io ritengo che ci sia sicuramente una esagerazione nel comportamento dei miei colleghi, ma mi sento al contempo di giustificare la cosa proprio in virtù dell’atteggiamento di sfida allo Stato di questi soggetti  e del contesto sociale in cui ci troviamo a vivere e lavorare, dove scappare ed addirittura reagire lascia intendere che ci si trovi di fronte a dei delinquenti. Si, proprio così, perché questa si chiama delinquenza … ed è da qui che si parte per arrivare a consumare reati ben più grandi e gravi. Confidiamo quindi nel Questore De Iesu, che in primis è conoscitore del contesto partenopeo e poliziotto di strada, nel valutare e giudicare adeguatamente i fatti ed i colleghi coinvolti nella vicenda“.


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