La Lega Nord vuole liberare il Sud, e Salvini arriva pure a Napoli


La Lega Nord, con il suo segretario Matteo Salvini, vuole “liberare” il Sud e così i giorni 5 e 6 Maggio ripete pressappoco il percorso che fece Garibaldi coi suoi Mille, sbarcando in Sicilia per poi risalire fino a Napoli. Il luogo di approdo di Salvini è Catania, dove questa mattina ha inaugurato un “Lega Point” alla presenza di decine di giornalisti (che siano decine lo afferma lui; io, per fortuna, non ero presente e non posso fornirne la testimonianza diretta), e domani, alle ore 12.15, sarà in un gazebo a Piazza Carlo III per un incontro con i cittadini di Napoli. È evidente il progetto di Matteo Salvini, quello cioè di dare vita a una nuova Lega che abbia consensi anche al Sud, una Lega Nord che si è ridotta a 2 slogan: “Basta Euro” e “Stop clandestini”, operando in tal modo un almeno apparente ridimensionamento di aspirazioni, passando dall’ideale secessionista rispetto a Roma Ladrona e al Sud-palla-al-piede formato da pigri bifolchi  e mafiosi.

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Perché questo cambio di atteggiamento? Cosa spinge Salvini a venire a Napoli, quando pochi anni fa cantava “Napoletani colerosi”? A mio avviso il crollo del consenso al Nord, arrivato dopo 20 anni di slogan e varie partecipazioni a Governi, con copertura di Ministeri importanti quali quello dell’Interno, ma soprattutto quelli per la Semplificazione (presieduto da Roberto Calderoli) e per l’Attuazione del Federalismo Fiscale (presieduto da Umberto Bossi) che non hanno portato a risultati apprezzabili, è il giusto punto di vista attraverso cui guardare la nuova strategia leghista, che per la prima volta nella sua storia e in occasione delle Elezioni Europee del prossimo 25 Maggio ha presentato le sue liste elettorali al Meridione. È a caccia di voti il fannullone Salvini, così definito dai suoi colleghi al Parlamento Europeo come potete vedere nel video che ho inserito in fondo, le persone del Sud che lo voteranno sono coloro che nei suoi piani gli consentiranno di non scomparire dalla scena politica continentale, e poco importa che egli e tutto il suo partito negli anni scorsi abbiano ripetutamente insultato e infangato il Mezzogiorno, perché i suoi abitanti, seppur siano scimmie, africani (essi intendono l’essere africano qualcosa di negativo), incivili, oziosi, sporchi, monnezzari, colerosi, sono pur sempre un bacino di voti cui Matteo vuole attingere, servendosi dei soliti Ascari che qualche volta sono pure trasformisti.

Domani a Napoli, in Piazza Carlo III, ci auguriamo che molti, pacificamente, gli rendano noto con orgoglio quello che Salvini, i leghisti e gli Ascari già sanno: loro non sono Napoletani, loro non sono Meridionali.

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