Pettener, come riporta il Corriere, ha creato una banca di campioni di Dna per tracciare la storia genetica degli italiani. Lo studio, condotto insieme a Donata Luiselli, rientra in un progetto mondiale finanziato dalla National Geographic Society. “Si pensa in genere che la variabilità genetica segua un cambiamento graduale secondo un asse Nord-Sud – asserisce l’esperto – invece, dal punto di vista dal punto di vista del cromosoma Y, emerge, a parte la Sardegna, un’Italia divisa secondo una linea più longitudinale, che separa una zona nord-occidentale da una sud-orientale“.
La storia genetica degli italiani è stata influenza non solo dalle migrazioni, ma anche dal clima: “L’evoluzione delle popolazioni dell’Italia settentrionale è stata condizionata – spiega l’antropologo – da un clima freddo, che ha reso necessaria una dieta molto calorica e grassa“, riuscendo quindi a ridurre lo sviluppo di malattie cardiovascolari e del diabete. Al Sud, invece, il clima diverso ha contribuito “ha fatto si che gli abitanti dell’Italia centro-meridionale mantenessero più diffusamente varianti genetiche responsabili di una maggiore vulnerabilità a tali malattie“.
L’unica eccezione è rappresentata dalla Sardegna. “I sardi – spiega Pettener- si differenziano da tutte le popolazioni italiane ed europee. Mentre la Sicilia è stata un hub per tutte le popolazioni mediterranee, la Sardegna conserva le più antiche tracce non avendo subito invasioni e si è differenziata a da tutte le popolazioni europee al pari di Baschi e Lapponi“.