Omicidio Materazzo. Luca, il fratello della vittima “incastrato” da tre testimoni


Sembra ancora tortuosa e lunga la strada verso la verità sull’omicidio di Vittorio Materazzo. L’ingegnere è stato ucciso nel novembre 2016 con una quarantina di coltellate nei pressi della sua abitazione a Via Chiaia. Nella lista degli indagati, la Polizia inserisce subito il nome del fratello Luca Materazzo, in quanto si svelano varie contestazioni familiari e litigi che i due intrattenevano da tempo.

Ma il processo è stato più volte rinviato a causa della fuga di Luca, che per sfuggire alla giustizia italiana si rifugiò in Spagna. Una latitanza durata circa due anni. 

Con il primo indagato e presunto colpevole in Italia, la legge avrebbe potuto fare il suo decorso. Un decorso non semplice, dato che Luca non solo non ha mai dichiarato la sua colpevolezza ma addirittura ha sempre insinuato di conoscere dei dettagli e delle vicende ancora oscure che avrebbero condotto al vero assassino.

Ma nonostante le sue verità, oggi in aula sono stati ascoltati ben 5 testimoni, tutti che hanno smentito alcune dichiarazioni dell’imputato, rendendo anche traballante il suo alibi. Infatti tre dei cinque testimoni ascoltati hanno smentito che Luca quella sera fosse passato nel bar in cui i tre teste lavorano, tesi invece sostenuta da l’ipotetico omicida. Un’altra testimone che era presente sul luogo del delitto, ha riferito di aver visto scappare una persona che almeno per quanto riguarda un fattore estetico sembra corrispondere a Luca: “una figura slanciata, agile e di media corporatura”. Infine l’ultimo uomo ascoltato, un salumiere che ha il negozio vicino al luogo del delitto ha confermato di aver visto il corpo insanguinato della vittima e le due sorelle vicino al corpo senza vita, pietrificate dal dolore.

La prossima udienza è stata stabilita per il 12 Luglio.


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