Contraffazione e speculazione edilizia: così la camorra ha messo le mani su Medjugorje
Lug 08, 2018 - Redazione
“La camorra fa affari anche a Medjugorje”. La bomba l’ha lanciata l’arcivescovo polacco Henrik Hoser, uomo di fiducia scelto dal Papa per la comunità religiosa di Medjugorie. Hoser, in partenza proprio per la destinazione bosniaca, ha tuonato contro i loschi affari che secondo lui la camorra farebbe con i pellegrini e i turisti mariani.
Il primo “affare” è quello dei prodotti contraffatti: scarpe delle migliori firme (Hogan, Nike, Adidas, Tommy Hilfiger), borse di Gucci, Armani, Coccinella, e poi foulard, maglioni, jeans e profumi di varie marche e fragranze, sono esposti e pronti per essere venduti.
In un ampio servizio a firma di Fabio Postiglione, Il Corriere del Mezzogiorno spiega che il nuovo business della camorra vede protagonisti soprattutto due clan che hanno fatto affari con i bosniaci: gli Zaza di San Giovanni e i Mazzarella di Poggioreale e piazza Mercato.
Con i prodotti contraffatti, esposti e venduti lungo la via che porta alla scalata della collina delle apparizioni della Madonna, lo scenario è quello di un mercatino rionale a tutti gli effetti. Gli oggetti sono realizzati perfettamente, tanto che l’unica differenza con quelli originali sembra essere il prezzo: 30 euro per un paio di scarpe, da 20 ai 25 per jeans, maglioni e borse, 10 euro per un foulard marcato Fendi.
L’altro affare che ruota intorno a Medjugorje è quello della speculazione edilizia. La camorra ha messo le mani sulle costruzioni di piccoli alberghi da venti camere ciascuno, facendo girare i propri soldi. Il santuario Mariano, sempre pieno di turisti, è un luogo propizio per il riciclaggio. Secondo gli investigatori, per ogni cento euro investiti qui, ne tornano 600 in un solo anno.