Due 19enni napoletani campioni del mondo, ma senza un centro per allenarsi


Napoli- I campioni del mondo nella staffetta 4 x 400 sono italiani. Un risultato importantissimo per la nostra Nazione, da sempre “punta di diamante” nelle specialità dell’ atletica leggera e di quelle discipline sportive che potremmo definire olimpiche. 

E nei quattro campioni aurei, ci sono anche due giovanissimi napoletani Alessandro e Andrea. Due diciannovenni che condividono non solo la grande passione per la corsa e per l’atletica ma anche un forte legame di amicizia, essendo amici da quasi 10 anni, al punto tale che si considerano fratelli. I due sono originari rispettivamente di Posillipo e Mergellina, talenti cresciuti tra il sole e il mare della nostra bella città. Eppure questa città sta rischiando di bruciare il talento di queste due promesse dell’atletica italiana.

A Napoli i due giovani non potranno più allenarsi. E sono i due protagonisti a confidarlo al quotidiano La Repubblica. Infatti gli impianti sportivi napoletani scontano la negligenza e la trascuratezza perpetrate dalle autorità competenti che non hanno mai ideato un piano di riqualificazione efficace. Lavori che ora sono indispensabili, dato che tra un anno nel capoluogo campano si svolgeranno le Universiadi. E quindi in un arco di tempo non ancora ben definito, quelle che erano le loro palestre di allenamento sono inutilizzabili: Il San Paolo, Il Collana e il Parco Virgiliano, che dovrà essere ristrutturato. 

Nonostante siano state già allarmate le autorità comunale che si occupano del settore sport, non è stata ancora trovata una soluzione che possa accontentare le due medaglie d’oro napoletane. E se Alessandro sarebbe disposto anche a lasciar Napoli per trasferirsi in una città che gli possa mettere a disposizione i giusti mezzi per nutrire il suo talento, Andrea vuole restare nella sua terra, chiedendo solo un piccolo sforzo alle autorità.

Ma attualmente la situazione resta critica. Una vicenda che riapre una grossa ferita della nostra città: la cattiva gestione delle strutture e lo stato di abbandono delle stesse.


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