Incendio Caivano, medici contro Asl e Arpac: “Danni a bimbi e donne in gravidanza”


Il maxi incendio verificatosi a Caivano potrebbe creare non pochi danni alla salute dei cittadini. A scagliarsi contro i provvedimenti dell’Asl e a quanto emerso dai dati Arpac è l’Isde. Secondo i dati dell’Arpac in seguito all’incendio verificatosi presso la ditta di stoccaggio rifiuti Di Gennaro S.p.A. in località Pascarola, in Caivano, non ci sarebbero valori critici per quanto riguarda le polveri sottili nell’atmosfera.

L’isde con un comunicato mezzo stampa prende le distanze da queste dichiarazioni e sottolinea che:

Noi Medici per l’Ambiente –Isde Campania a seguito dei gravissimi roghi di strutture industriali nelle ultime settimane nella nostra regione, una vera e propria “terra dei fuochi industriali” ( Battipaglia, San Vitaliano e oggi Caivano ) non siamo solo preoccupati per il grave danno ambientale per questi incendi di natura dolosa (probabilmente organizzati da chi gestisce il destino dei rifiuti industriali ) ma denunciamo un danno di salute acuto e persistente per almeno 7 anni, certificabile come rischio certo per i bambini sotto i tre anni di età e per le donne in gestazione che vivono nel raggio di tre km dalla nube tossica di Caivano.

Le sostanze chimiche rilasciate dalla combustione di plastiche e altri materiali creano liberazione di diossine, pcb-diossinosimile e altri pops (inquinanti organici persistenti con caratteri di cancerogenecità, acronimo inglese di persistent organic pollutants, sostanze chimiche molto resistenti alla decomposizione e che si accumulano nei tessuti biologici umani). Il rischio di danno di salute coinvolge la popolazione e la prevenzione collettiva dell’Asl non può limitarsi a chiudere le finestre.

Riteniamo insufficienti tali misure come abbiamo perplessità sul monitoraggio tecnico dell’Arpa con cui vorremmo confrontarci per la valutazione che viene attribuita all’evento. Pertanto abbiamo intenzione di coinvolgere la Procura della Repubblica con un esposto in cui si denuncia l’aggravante di danno di salute pubblica al reato di disastro ambientale.”


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