Nave italiana salva migranti e li riporta in Libia: trasgredita ogni legge europea


Ieri un’imbarcazione italiana si è resa protagonista di un ennesimo salvataggio in mare di migranti. La Asso 28 è una nave in supporto ad una piattaforma petrolifera, ed è stata coinvolta nell’operazione di portare in salvo 108 persone che navigavano in alto mare su un gommone. Quando l’equipaggio si è assicurato di aver messo al sicuro gli sfortunati viaggiatori, ha chiesto direttive sul da farsi alla centrale operativa di Roma che ha dato ordine di sbarcare i migranti al porto di Tripoli in Libia.

Un’operazione che è apparsa da subito in contraddizione contro ogni norma e diritto europeo. Perchè il porto libico non ha mai sottoscritto la Convenzione di Ginevra e per tal motivo non prevede nessuna legge in supporto dei migranti in caso vogliano chiedere diritto di asilo. Ma, cosa ancora più grave, è noto a tutti gli enti politici che in questo porto si compiono violenze e maltrattamenti ai danni di queste persone.

La notizia è stata resa nota dall‘Ong Open Arms, che da sempre presta soccorso ai migranti a mare. La stessa che chiederà informazione su chi abbia presa questa decisione, in quanto per legge le persone che vengono salvate a mare devono essere trasportate in un porto sicuro, che non è di certo quello libico.

Anche Nicola Fratoianni, esponente di Liberi e Uguali, si è messo in prima linea per la soluzione di questo dilemma, con il fine di fare chiarezze e punire chi è stato il responsabile di questa trasgressione.


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