De Luca “multa” un nigeriano: “Ho comprato una banana. Non rubo, lavoro in nero”


È rimbalzata anche sulla cronaca nazionale con il nome di “sceriffata”, quella perpetrata dal governatore della Campania Vincenzo De Luca ai danni di un nigeriano. La vicenda si è consumata due giorni fa, quando l’ex sindaco di Salerno ha fermato un ragazzo di colore che stava entrando in un market nella provincia di Salerno. Ritenendo il comportamento del nigeriano sospetto lo ha fermato, chiedendogli i documenti di cui era sprovvisto e definendo il suo modo di fare simile ad un “accattonaggio molesto”.

Il ragazzo è stato poi trasportato dai vigili urbani in questura, dove è stato trattenuto cinque ore e gli è stata attribuita una multa di 250 euro.

Oggi, quel ragazzo di nome Loky, ha rilasciato alcune dichiarazione a Repubblica.it, spiegando la sua verità, la sua versione dei fatti: “Quel signore– riferendosi a De Luca- mi ha cacciato dal supermercato, ma non stavo facendo nulla di male: avevo comprato una banana, perché avevo fame. Non so cosa io faccia di male ma mi hanno detto che non si può stare davanti al supermercato. Tutti, anche i ragazzi del market, dicono che non do fastidio a nessuno, che non importuno le persone”. 

Secondo il nigeriano non c’era nessun motivo valido per il quale doveva essere fermato e trattenuto dalle forze dell’ordine. Non stava né rubando né importunando le persone. Un giovane immigrato sfortunato, come tanti altri, che cerca di sopravvivere ogni giorno con quel poco che ha. Anzi il suo sogno più grande è quello di trovare al più presto un’occupazione, come ha dichiarato: “Voglio un lavoro che mi permetta di avere un regolare permesso di soggiorno. Spero che qualcuno possa aiutarmi”.

Attualmente il giovane vive presso un centro di accoglienza e lavora nel Napoletano come saldatore. Ma è pagato “a nero” e con quel poco che guadagna riesce a malapena a provvedere al suo sostentamento alimentare.

Probabilmente il Presidente, preso da un accesso di zelo e gonfiato da le troppe notizie di cronaca che vedono spesso al centro di risse, furti e accoltellate persone di colore e immigrati, avrà agito con un impeto funesto, colpendo proprio un povero ragazzo innocente.


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