Villa confiscata alla camorra per i gay cacciati di casa: sarà il primo centro del Mediterraneo


Risulta ancora molto difficile, nel 2018, fare coming out. Uno degli ostacoli maggiori in tal senso è rappresentato dalla famiglia. La paura che non si possa essere accettati dai propri genitori e confessare di essere omosessuale può portare, spesso, a conseguenze molto gravi. Non sono rari i casi di persone ripudiate e cacciate dalla propria famiglia, per la “colpa” di amare una persona dello stesso sesso. Molti di loro sono per lo più giovanissimi, magari senza un lavoro e con nessuna disponibilità economica.

E’ per accogliere queste persone che nasce l’idea dell’associazione Rain Arcigay Caserta Onlus: creare il primo Centro LGBT del Mediterraneo. Lo scorso giugno, infatti, l’associazione, a seguito di un bando comunale, ha ricevuto un immobile di 300mq. Si tratta di una villa confiscata ai clan della camorra (all’interno di un grande parco a Castel Volturno) che potrà diventare un rifugio sicuro per i gay cacciati da casa dopo il coming out.

Abbiamo già 15 richieste, 5 da parte di stranieri – dice Bernardo Diana, uno dei fondatori dell’ associazione di volontariato -. Il fenomeno è sommerso, molto più diffuso di quanto si pensi“. Proprio nella zona, pochi giorni fa, un omosessuale allontanato da casa, costretto a vivere in condizioni insane in un sottoscala, è stato morso dai topi e quindi ricoverato in ospedale. Per ristrutturare l’immobile ed avviare il progetto servono almeno 150mila euro: ne sono stati raccolti, per il momento, soltanto mille. “Servono sei mesi per ristrutturare la villa – continua Diana – a gennaio apriremo le sue porte alla comunità e presenteremo il progetto nel dettaglio. Contiamo di accogliere i primi ragazzi già nel 2019“.


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