Protesi della mano stampata in 3D: la tecnologia rivoluzionaria viene dal Sud


Arriva dal Sud la nuova rivoluzionaria ricerca nel campo delle protesi. Si chiama “Adam’s hand” il progetto tutto salentino che permetterà di personalizzare le protesi alle esigenze del paziente, grazie ad una mano biotica stampata in 3D. In particolare, il progetto porta la firma di Giovanni Zappatore, ingegnere meccanico, che ha trasformato l’oggetto della sua tesi di laurea in una startup (la BionIT) fondata grazie ad un bando della Regione Puglia e all’aiuto di due colleghi, Matteo Aventaggiato e Federico Gaetani.

La loro mission, “Trasformare le disabilità in Nuove Possibilità“, risulta già essere vincente visto che nel mese di gennaio 2019 i tre voleranno voleranno negli States (a Las Vegas) per prendere parte alla più importante fiera al mondo dedicata all’elettronica di consumo (CES).

Il loro progetto (una mano mioelettrica) , in particolare, è rivolto a chi perde l’arto, sia per motivi di salute (come per le patologie congenite) o sia per incidenti. Il meccanismo messo appunto dai tre ingegneri permette di muovere, con un unico motore, tutte le dite, permettendo a queste di adattarsi facilmente alle dimensioni, ma soprattutto alle forme, degli oggetti agguantati.


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