La Schola Armaturarum apre al pubblico: tutte le foto in esclusiva


La Schola Armaturarum da oggi sarà visitabile e aperta al pubblico. Una grande riapertura di prestigio e dal valore artistico ineguagliabile, grazie la certosino lavoro di esperti restauratori che con i loro interventi hanno restituito bellezza a questo luogo. Le visite saranno possibili tutti i giovedì negli orari di apertura del sito, per gruppi contingentati di visitatori. 

Il sito venne chiuso nel 2010 a causa di un crollo. Ma non è stata questa la prima volta che questo luogo d’arte ha subito delle violenze e depauperazioni. Infatti durante i bombardamenti del 1943 non solo gran parte della struttura venne distrutta ma andarono perduti molti affreschi. Invece nel 2010 le cause del crollo non sono ancora chiare. Ma con tutta probabilità ci furono una serie di concause tra cui le forti e abbondanti precipitazioni del periodo e un non adeguato sistema di smaltimento delle acque accompagnato da una generale e sciatta manutenzione del sito.

I lavori di ristrutturazione hanno preso il via nel 2016 e in questi anni non solo si è lavorato per  mettere in sicurezza il sito ma anche per riportare con tecniche di restauro sopraffine, i dipinti, gli affreschi e le decorazioni nella loro bellezza originaria. Anzi proprio grazie a questi ultimi lavori di restauro si è avvalorato la tesi che vedeva la Schola Armaturarum come un edificio di rappresentanza di un’associazione militare. Tesi confermata dagli ultimi ultimi reperti ritrovati utilizzati nelle occasioni conviviali o di rappresentanza.

Lo stesso Massimo Osanna ha voluto ribadire l’importanza di questa apertura:La riapertura della Schola Armaturarum rappresenta il simbolo di un riscatto per i risultati raggiunti a Pompei con il Grande Progetto e più in generale un segnale di speranza per il futuro del nostro patrimonio culturale. Da quel crollo del 2010, la cui risonanza mediatica determinò un coro d’indignazione internazionale se è affermata una nuova consapevolezza della fragilità di Pompei e di avviare un percorso di conservazione, fatto non solo d’interventi straordinari, ma soprattutto di cure e attenzioni quotidiane”.


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