Scontri Inter-Napoli: in manette un capo-ultrà neroazzurro


Milano – Gli scontri del 26 dicembre avvenuti fuori al San Siro di Milano prima della partita di Campionato Inter-Napoli segnano l’ennesima pagina nera del calcio italiano. Secondo la ricostruzione degli inquirenti dei tifosi napoletani vennero accerchiati da ultras interisti e di altre squadre gemellate: negli scontri e nel caos che ne seguì perse la vita un tifoso neroazzurro e tanti napoletani rimasero feriti.

Gli inquirenti stanno ancora indagando per trovare i responsabili dell’agguato e dell’omicidio e stanno scandagliando le branche più violente della tifoseria milanese. Oggi, il gip Guido Salvini ha disposto con ordinanza l’arresto di N. C., nome celebre fra gli ultras neroazzurri. Fondatore dei “Viking” aveva già scontato 12 anni di carcere per vari reati ed attualmente era sottoposto ad un Daspo di 5 anni.

C. non è, di fatti, estraneo a scontri di questo tipo: nel 1988 prese parte ad un attacco simile ad Ascoli nel quale perse la vita un altro giovane tifoso. Inizialmente fu incriminato per l’omicidio, ma fu in seguito assolto. Insieme a lui, per il caso Inter-Napoli, sarebbe stato disposto l’arresto anche per un ultrà del Varese, squadre gemellata con l’Inter. Nell’attacco ai tifosi azzurri presero parte anche alcune fasce violente della tifoseria del Varese, sempre stando a quanto ricostruito da testimoni oculari ed inquirenti.


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