Napoli, gli spezzano le braccia in carcere: la resa dei conti tra boss

Il carcere di Poggioreale


Il carcere è da sempre un luogo in cui si consumano le più drammatiche violenze tra gli stessi detenuti, soprattutto i più temuti boss della criminalità organizzata, che riescono a creare all’interno delle prigioni una realtà parallela a quella esterna con i propri piccoli clan e i loro fedeli affiliati. E spesso queste alleanze creano non poca confusione con annesso spargimento di sangue all’interno della “gabbia” spesso non punite perchè “nessuno vede e nessuno sente niente”.

Ultima vittima di questa omertosa violenza è stato il boss Eduardo Saltalamacchia, capoclan in ascesa dei Quartieri Spagnoli. L’uomo che è finito dentro a causa di estorsioni, rapina e lesioni aggravate a danni di terzi, è stato pestato con calci e pugni e poi qualcuno con immensa crudeltà gli ha spezzato entrambe le braccia, lasciandolo in preda al dolore e completamente da solo. Ovviamente nessuna traccia dei colpevoli, ma per tutelare la vita di Saltalamacchia è stato trasferito a Cosenza, dopo essere stato accuratamente curato.

Secondo la Dda di Napoli, e come riporta il Corriere del Mezzogiorno, questa violenza sarebbe stata compiuta e voluta dal clan Sibillo, con il quale Saltalamacchia è da sempre in contrasto per il dominio sul centro storico.


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