“Salvini vuole riempire di termovalorizzatori la Campania”: la denuncia del consigliere


Lo scorso novembre, il vice-premier Matteo Salvini venne in visita a Napoli. In quell’occasione, annunciò che come risposta alla crisi dei rifiuti ed alla terra dei fuochi avrebbe riempito la Campania di termovalorizzatori. Le dichiarazioni suscitarono, già allora, molte polemiche. Fu, primo fra tutti, l’altro vice-premieri, Luigi Di Maio, a contestare l’idea degli inceneritori.

Il piano rifiuti è stato approvato in questi giorni comprendendo anche gli odiati termovalorizzatori, ma ha suscitato le critiche generali. Ieri, persino il ministro dell’ambiente Sergio Costa ha espresso, come già fatto in passato, la sua avversione a simili soluzioni e dichiarato di non aver mai approvato un simile piano. Ha aggiunto che mai vorrebbe vedere la Sicilia, la sua terra, invasa da inceneritori.

“Il ministro dell’ambiente Sergio Costa ha ragione ad affermare che i termovalorizzatori sono inutili in risposta all’ennesima banalità di Salvini. Il leader leghista ha una visione fuori dal mondo sullo smaltimento dei rifiuti. Vuole riempire di discariche e termovalorizzatori anche la Campania. Invece di risolvere il problema vuole bruciarlo e creare ulteriore inquinamento”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

“Il ministro Costa gli ha fatto giustamente notare che l’Unione Europea ha imposto una percentuale di differenziata dell’80% entro il prossimo decennio. E’ quella la strada giusta. Anche noi appoggiamo in pieno la strategia della differenziata e del compostaggio. In Campania la percentuale della raccolta differenziata è in aumento e si assesta oramai intorno al 50%. Allo stesso tempo si sta puntando decisamente sul compostaggio per ridurre al minimo la quantità di rifiuti da bruciare.”

“E’ la prima regione del Mezzogiorno – conclude Borrelli – in questa speciale classifica ed è davanti a molte aree del centro-nord. Solo attraverso un ciclo dei rifiuti virtuoso si potrà risolvere il problema. Tutto il resto sono dei palliativi che, tra l’altro, impattano in maniera particolarmente negativa sull’ambiente”.


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