Roberto, il cameriere angelo custode di Noemi: “E’ rimasto accanto a lei”


La piccola Noemi di 4 anni si trova ancora ricoverata al Santobono di Napoli, dopo essere stata colpita da un proiettile nel corso della sparatoria avvenuta in pieno giorno a Napoli. E, per quanto l’intero Paese cerca e aspetta il nome dell’uomo che ha potuto sparare ad una bambina indifesa per poi passarle addosso non una ma ben due volte, un altro è il nome che invece suscita l’ammirazione di tutti.

Roberto, lavora come cameriere al bar Elite a piazza Nazionale ed ha all’incirca una cinquantina d’anni. Una persona normale eppure nessuno contesta quanto sia stato straordinario il suo gesto: un gesto che forse però non tutti avrebbero fatto se si fossero trovati al posto suo. Ma lui l’ha fatto e nel video dell’accaduto si vede benissimo: anziché scappare da quella situazione di pericolo e paura, lui va verso la bambina. Fa due passi e la raggiunge, si china su di lei e la porta all’interno dell’esercizio commerciale.

A quanto è stato rilasciato dal titolare del bar, il signor Laezza al Corriere della Sera, Roberto “Non si è mosso da vicino a lei, le ha dato un bicchiere d’acqua per farla riprendere dalla paura. Ma né lui né noi ci siamo accorti subito della ferita“. La bambina, solo quando ha iniziato a lamentarsi di un forte male alla pancia, la mamma si è accorta che sotto al giubbotto, gli abiti erano pieni di sangue. Roberto le è rimasto vicino finché la bambina non è stata portata in ospedale e, in questi giorni, si è sempre informato circa la sua situazione medica. Il proiettile ha trapassato entrambi i polmoni e questo non permette alla piccola di poter respirare autonomamente.

Negli ultimi giorni, molte troupe di giornalisti si sono recati sul posto alla ricerca di dichiarazioni, testimonianze e informazioni circa l’accaduto e tutti hanno dato la loro versione. Tutti. Tutti tranne Roberto. Perchè lui non è così. Dicono che ha fatto semplicemente la cosa che andava fatta in quel momento e che non è quel tipo di persona che avrebbe dato sfoggio di quello che ha fatto.

In più, raccontano anche che non ci si riesce a capacitarsi di come, proprio in quel momento davanti al bancone non ci fosse una pattuglia di poliziotti o carabinieri che al bar Elite vanno abitualmente. Quel venerdì l’uomo della sparatoria ha avuto fortuna.


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