Chi è Corrado Stajano: L’Eredità del Novecento agli esami di maturità


Si chiama Corrado Stajano e per la prima volta la sua penna è stata scelta tra le protagoniste per gli esami di maturità 2019, con il suo estratto de L’ Eredità del Novecentoproposto per il tema storico-politico.

Insieme ad Ungaretti (che torna dopo una lunga eclissi dal 2011) con “Risvegli”, a Sciascia con “Il giorno della civetta”, compare dunque anche il nome di Stajano dinanzi agli sguardi di circa mezzo milione di maturandi che stamattina affronteranno la prima prova di italiano.

Ma chi è Corrado Stajano?

Nato nel 1930, è un giornalista e scrittore cremonese. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Milano, collaboratore e redattore in diverse riviste, ha lavorato dal 1987 al 2003 presso il Corriere della Sera, per poi passare dal 2003 fino al 2006 alla gestione di una rubrica sull’Unità. Dal gennaio 2010 è tornato a collaborare con il Corriere della Sera, dove scrive tutt’oggi.

È stato anche autore di diversi documentari di argomento politico, sociale e culturale, collaborando con la Rai (In nome del popolo italiano, Le radici della libertà, Nascita di una formazione partigiana, La repubblica di Salò; La forza della democrazia). Inoltre, è stato docente presso la Facoltà di Scienze Politiche di Padova per l’anno accademico 1985-86. Ad arricchire il suo curriculum, anche la carica di senatore della Repubblica come indipendente nelle liste del Partito Democratico della Sinistra nella XII legislatura, quella di membro della Commissione Giustizia e della Commissione parlamentare antimafia.

Il suo nome compare anche nell’ambito cinematografico; curiosamente su proposta di Nanni Moretti ha rivestito i ruolo di se stesso nel film Aprile del 1998: nella scena, egli viene intervistato dal regista sulla sua esperienza nella politica e sulla scelta di non riproporre la sua candidatura per l’anno successivo. Nel 2014, Stajano ha ricevuto il premio Andrea Barbato per il giornalismo, assegnatogli da Passaggi Festival.

Un personaggio che ha dunque preso attivamente parte alle vicende italiane, oggi riproposto all’attenzione dei giovanissimi che quest’anno sono doverosamente chiamati ad interrogarsi sull’importanza decisiva del XX secolo, sull’eredità che ci ha consegnato, sulle lezioni che la guerra, la mafia, le discriminazioni ci hanno insegnato. Impossibile dimenticare la storia, doveroso non ripeterla.


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