Il Teatro San Carlo e il bando che fa discutere: “No imperfezioni fisiche”


Recentemente il Teatro San Carlo di Napoli ha pubblicato sul suo sito istituzionale un bando per un posto sicuramente ambito: un contratto a tempo indeterminato come Addetto stampa, assistente alla comunicazione ed edizioni. Ma ad essere davvero indeterminati e dubbi sono i requisiti menzionati nel bando, che menzionano persino l’assenza di imperfezioni fisiche.

In realtà, gli errori riscontrabili nel bando sono diversi, in particolare nell’Articolo 1, riguardante i requisiti di ammissione. Il primo a saltare all’occhio è naturalmente il requisito alla lettera C dell’articolo 1, secondo il quale possono partecipare alla selezione i candidati che “siano esenti da difetti o imperfezioni che possano limitare il pieno e incondizionato espletamento delle mansioni previste”.

Una richiesta che lascia quantomeno perplessi, per non dire indignati. Non è dato sapere in che modo delle “imperfezioni fisiche” possano ostacolare un addetto all’ufficio stampa nei suoi compiti, che si svolgono tutti nell’ambito della comunicazione e dell’organizzazione di conferenze. Un requisito del genere era già comparso nei bandi per la scuola di ballo del San Carlo, un contesto in cui acquisisce un significato ben preciso.

Ma l’aspetto che sorprende ancora di più è il requisito menzionato alla lettera H dello stesso Articolo: “iscrizione all’albo dei giornalisti pubblicisti da almeno 10 anni”. Una richiesta che potrebbe avere senso a prima vista, se non fosse per un piccolo dettaglio: non esiste nessun albo dei giornalisti pubblicisti. Esiste l’albo dei giornalisti professionisti, che però, per qualche motivo a noi oscuro, sembrano esclusi automaticamente dalla selezione.

Insomma, dopo questa vera e propria catastrofe, i rappresentanti del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania non hanno aspettato a mobilitarsi. Il segretario del Sugc, Claudio Silvestri, ha scritto alla sovrintendente del San Carlo, Rosanna Purchia, evidenziando gli errori rilevati nell’avviso pubblico, considerati talmente gravi da richiederne l’immediato ritiro.

Silvestri sottolinea l’inaccettabilità del bando e spiega nel dettaglio le motivazioni della richiesta di ritiro, dalle meno serie alle più evidenti. «Questo bando è uno scrigno di “sorprese” si parla anche che “la Commissione ha la facoltà, a suo insindacabile giudizio, di richiedere l’esecuzione totale o parziale del programma”, come se si trattasse dell’audizione di un musicista e non dell’esame di un giornalista».

Ma la cosa più grave, secondo Silvestri, resta sempre la “clausola” riguardo alle cosiddette imperfezioni fisiche. «“Esenti da difetti o imperfezioni”? Ma siamo all’eugenetica? Al san Carlo cercano un giornalista i razza ariana o dalle fattezze di Roberto Bolle? Che fine ha fatto la Costituzione che vieta le discriminazioni perché “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, senza distinzione di condizioni personali”

Un errore che non può passare inosservato, anzi, richiede un’azione immediata e collettiva «Ho provveduto a informare il sindaco de Magistris, nella sua qualità di presidente del teatro, nonché le autorità competenti“, ha concluso Silvestri. «E siamo pronti ad impugnare il bando».


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