Regione Campania, 2 milioni per corsi di formazione destinati a disabili


Il lavoro è un tema che riguarda tutti e purtroppo sono sempre più i giovani che vivono in condizioni precarie. Il problema principale è che molto spesso si investe poco e anche male nella formazione. Questo porta molte possibili buone risorse a non essere effettivamente pronte per i meccanismi complessi e veloci del mondo del lavoro.
Quando a questa complessità si aggiunge anche la disabilità, la situazione si complica.

Fortunatamente non si è completamente abbandonati e ogni tanto piovono anche notizie positive. Parliamo di un investimento che la Regione Campania ha ritenuto opportuno stanziare. Con l’avviso “Percorsi formativi accessibili” viene disposto un catalogo di percorsi formativi pensati per l’introduzione al lavoro di persone con disabilità.

Si tratta di un progetto nato grazie a un finanziamento di 2 milioni di euro, che vedrà circa 600 persone disabili impegnate in percorsi di inclusione sociale, inserimento e reinserimento nel mondo del lavoro. Ad annunciare e spiegare il progetto è stata Chiara Marciani, assessore alla Formazione e alle Pari Opportunità della Regione Campania.

Abbiamo a che fare con percorsi che copriranno diversi settori professionali, i quali verranno identificati grazie alle associazioni che si occupano, in modo attivo e concreto, di disabilità. Si mira al raggiungimento dell’acquisizione di nuove competenze necessarie per l’inserimento in molteplici contesti professionali.

Gli enti di formazione saranno obbligatoriamente seguiti da un partner che presti le proprie attività al sostegno di persone con disabilità. Questo consentirà di rendere i corsi di formazione perfettamente praticabili e fruibili.

Ogni percorso formativo avrà come primo obiettivo quello di fornire competenze e conoscenze utili al raggiungimento delle qualifiche professionali. Si punta soprattutto a promuovere le capacità dei soggetti disabili, individuando figure professionali al passo con i tempi.

Con questo, si vuole  abbattere l’idea secondo la quale solo poche mansioni sarebbero accessibili per un disabile.
Perché il disabile è, prima di tutto, una persona e questo non va mai dimenticato.


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