‘Napoli non molla’. I lavoratori Whirlpool contro la cessione dello stabilimento


‘Napoli non molla’. E non mollano Bruno, Francesco, Marco e tutti i lavoratori della Whirlpool di Napoli che da un giorno all’altro hanno visto il loro futuro vacillare.

Sono circa duecento e in queste ore si stanno facendo sentire sotto le finestre del Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, dove si sta tenendo un tavolo di confronto. Gli altri lavoratori sono invece in presidio nello stabilimento di Via Argine, a Napoli. Tutti chiedono ‘Rispetto e dignità’ e usano cori da stadio trasformati all’occorrenza: “Sarò con te, tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna a lavoro”.

Ma purtroppo il loro sogno appare lontano. Da fonti presenti al tavolo, sembra certo che domani sarà dato l’annuncio che la Whirlpool avvierà la cessione del ramo d’azienda per la sede di Napoli. Una soluzione che sembra un’offesa per il segretario nazionale della Fiom, Barbara Tibaldi. La cessione infatti non tiene conto del confronto tra le parti e dell’accordo del 25 ottobre 2018 per il rilancio aziendale, che avrebbe riportato i livelli di produzione al massimo entro il 2021. Un accordo che aveva permesso al Ministero di prolungare di due anni gli ammortizzatori sociali.

Come ricordano gli stessi lavoratori sulla pagina facebook ‘Whirlpool Napoli non molla’:

“Il 31 Maggio i vertici aziendali comunicano la chiusura e cessione dello stabilimento di Napoli venendo meno agli accordi siglati ad Ottobre 2018 al ministero dello sviluppo economico. L’ accordo riguardava un piano di investimenti triennale all’interno del quale era previsto il rilancio del sito produttivo di Napoli. Dei 250 milioni di euro di investimenti previsti in Italia, 17 erano destinati al nostro sito. Ad oggi investimenti non ce ne sono stati e si minaccia la chiusura dello stabilimento. #whirlpoolnapolinonmolla #noinonsiamounaX #NoNapoliNoWhirlpool”.

La Whirlpool Corporation (in precedenza Upton Machine Company) è un’azienda multinazionale statutinense fondata nel 1911. Quotata in borsa è il maggior produttore di elettrodomestici. Ha circa 92 mila dipendenti sparsi nel mondo ma purtroppo quando si decide di chiudere uno stabilimento non si tiene conto di chi ne fa parte. Uomini e donne che grazie al loro lavoro portano avanti una famiglia. E questa dei 420 lavoratori della Whirlpool di Via Argine è una piccola battaglia che non riguarda soltanto Napoli.

Perché come racconta Francesco: “Se la Whirlpool se ne va da Via Argine, salta molto di più di uno stabilimento. Napoli, Carinaro, i rispettivi indotti. E dopo di loro, Siena e gli stabilimenti nelle Marche, che sono già da anni in solidarietà, e i rispettivi indotti. Migliaia di posti di lavoro e danni importanti per le economie locali. Se la Whirlpool l’avrà vinta, mostrando di poter fare il bello e il cattivo tempo, chi impedirà ad altre grandi aziende, in futuro, di agire ancora una volta indisturbate, impunite, a scapito dei lavoratori e dei territori?”.


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