De Luca: “Per l’Autonomia della Campania più soldi e meno disuguaglianze”


La Campania vuole l’Autonomia. Come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono le tre Regioni a statuto ordinario che hanno fatto richiesta ufficiale di autonomia differenziata. Una proposta che si è poi allargata anche ad altre Regioni d’Italia.

E dell’attuazione dell‘articolo 116 comma 3 della Costituzione si è parlato a Palazzo Santa Lucia nel corso di una conferenza stampa che ha visto impegnati il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia e il governatore Vincenzo De Luca.

Tanti i temi trattati dal ministro. Quello delle autonomie differenziate è un argomento caldo che come sottolinea Francesco Boccia ha visto fino ad ora presentare solo proposte unilaterali. Serve invece urgentemente una cornice nazionale per rimuovere gli ostacoli di natura sociale ed economica. In sintesi bisogna superare le disuguaglianze sociali e le differenze tra Nord e Sud. Per un rilancio di tutto il Mezzogiorno. Per Boccia infatti:

“Autonomia differenziata vuol dire sussidiarietà e nuovo modello sociale. Si deve partire dai livelli essenziali di prestazione che, anche se sono inseriti in costituzione, per colpa del legislatore non sono stati attuati. Ciò che conta è diminuire la differenza tra poveri e ricchi, come prevede l’articolo 3 della Costituzione, non soltanto su scala nazionale ma anche su scala regionale. Sono state quindi smontate alcune richieste come la regionalizzazione della scuola o della sanità”.

Fondamentale per una maggiore distribuzione di ricchezza è la gestione dei fondi, compresi quelli dell’Unione Europea. Bisogna cercare di legare i fondi pluriennali di investimento tradizionali e non. Per il ministro:

“Al Sud devono arrivare i soldi che il Sud merita. Dei 34 milioni destinati per l’alta velocità ne sono arrivati appena 16. Per esempio è assurdo come Comuni primi per la raccolta differenziata come Salerno o così come il Salento paghino di più sul piano economico perché fare la differenziata costa di più. Lo Stato deve intervenire per premiarli altrimenti passano per ingenui”.

Sulla proposta di autonomia presentata dalla Campania, interviene il Presidente Vincenzo De Luca:

“Concordo con Boccia sulla necessità di una cornice quadro e non di accordi separati tra Regioni. Bisogna definire innanzitutto i livelli essenziali di prestazione e il fabbisogno standard. Si sono avute alcune richieste estremistiche per l’autonomia differenziata come la scuola e la sanità pubblica che devono rimanere in un’ottica unitaria. Importante è anche il riequilibrio finanziario sulle infrastrutture per il 34 per cento che spetta al Sud. Noi abbiamo aperto il ragionamento sull’autonomia a febbraio. Visto come è andata a finire abbiamo risparmiato venti miliardi non facendo il referendum e adesso ripartiamo da presupposti non leghisti con un’ispirazione unitaria. Non bisogna alimentare il conflitto Nord contro Sud. Noi rivendichiamo come le Regioni del Sud non temano la sfida all’efficienza, rifiutino la logica clientela e l’assistenzialismo a favore della promozione del merito nella pubblica amministrazione. Spiegeremo ai colleghi veneti e lombardi come stiano perdendo solo tempo. Dobbiamo ipotizzare soluzioni amministrative e compatibili unitarie”.

Ma il ministro Boccia ci tiene a precisare come la proposta di Lombardia, Veneto ed Emilia si sia fermata prima che cadesse il precedente governo e che ora si discuterà sui punti condivisi. Un modello che servirà anche per le altre Regioni partendo da un presupposto fisso: si passerà sempre per il Parlamento.

“Tutto passerà dal Parlamento sia la cornice quadro che le intese. Nella vecchia impostazione si parlava di un confronto solo tra Governo e Regioni. La sfida che lancia De Luca è simile a quella di Zaia in Veneto, ritrovarsi sugli strumenti per ridurre le distanze e finire la propaganda becera tra Nord e Sud col Sud che fugge dalla sfida. Lo dico per chi ha strumentalizzato con incoscienza tali temi. Si è solo avvelenato le istituzioni e dimostrando di non essere all’altezza del compito”.

 


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