“Salvini ci ha traditi”: un emendamento spezza i sogni di aspiranti poliziotti


Un concorso polizia che si era tenuto nel 2017, aveva visto vincitori ben 455 ragazzi che sognavano di diventare poliziotti, ma un emendamento emesso nel gennaio del 2019 ha spezzato i loro sogni. È la storia di Giulia, Fabio, Luca e molti altri ancora che si sono visti soffiare il posto tanto sudato e sperato da altri che erano alle loro spalle per un emendamento che ha avuto effetto retroattivo.

Quando è stato indetto il bando, per partecipare al concorso, non si dovevano superare i 30 anni d’età, mentre con il nuovo emendamento l’età si è abbassata a 26. I ragazzi che avevano superato il concorso con punteggi molto alti, 9 su 10 o anche di più, si sono visti scavalcare da chi aveva un punteggio più basso e anche un’età inferiore alla loro.

Matteo Salvini ha sempre detto di credere nella Polizia, indossava le loro magliette e le felpe, diceva di credere nei giovani e invece noi abbiamo vinto un concorso e per colpa sua siamo a casa” spiega a La Repubblica Giulia Melotti, 27 anni, che non può più essere un’aspirante poliziotta.

“È stato applicato anche sul nostro scorrimento e noi di fatto siamo stati esclusi. Ragazzi che avevano ottenuto punteggi molto alti (9 punti su 10), sono stati scavalcati da candidati con punteggi minori, ma più giovani di età. È inaccettabile, non si può applicare retroattivamente una norma di quest’anno su un concorso del 2017“, ha dichiarato Luca Bottoni, portavoce degli aspiranti allievi agenti di Polizia.


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