ADL: “Insigne si è sempre trovato scomodo a Napoli. Koulibaly? Prima o poi lo vendo”


La SSC Napoli e il Comune hanno firmato la convenzione per quanto riguarda lo stadio San Paolo. Una firma che è finalmente arrivata dopo anni di incomprensioni e litigi, con i rapporti tra le parti che avevano davvero toccato il fondo. Il buon senso poi ha prevalso, con la volontà di perseguire il bene sia della città che della squadra. Aurelio De Laurentiis, presente alla conferenza stampa presso Palazzo San Giacomo, ha parlato molto toccando diversi argomenti. Di seguito i passaggi principali.

De Laurentiis sulla convenzione e lo stadio San Paolo.

“Avevevo firmato con la Iervolino una convenzione di dieci anni. Poi decisi di non pagare più il fitto perché avevo anticipato i soldi per i tornelli e loro non me li restituivano. Lo stadio è della città, quando ce lo vorranno vendere alla cifra simbolica di un euro ce ne prenderemo carico. Se dovessimo averlo le soprintendenze ci impedirebbero di fare un sacco di cose e ci farebbero venire voglia di lasciare l’Italia. A quel punto venderei il Napoli per comprare una squadra in Inghilterra. Il progetto di Zavanella ce l’ho ancora nel mio studio, vedremo come fare per spostare la pista di atletica. Il museo di Napoli lo faremo. Sabato prossimo non sarò allo stadio per scaramanzia: mi piace seguire Sky e DAZN per capire chi è più stupido e chi è più nemico dei napoletani”.

Su Ancelotti.

“In questi giorni ho sentito di tutto e di più. Non ho litigato con Ancelotti, che può rimanere qui anche per altri dieci anni”.

Su Koulibaly.

“Mi sono molto affezionato all’uomo Koulibaly ed ho rifiutato 105 milioni. Ma arriverà un momento in cui dovrò per forza venderlo”.

De Laurentiis su Insigne.

“Lorenzo deve capire che questa è casa sua. Deve essere sorridente e fare buon viso a cattivo gioco anche quando il cattivo gioco esiste. Siamo più di venticinque, deve capire che devono giocare tutti. Il problema di Insigne lo deve risolvere lui in primis, non Raiola o De Laurentiis: ha sempre avuto un atteggiamento di scomodità a Napoli. È un grande giocatore e può essere più o meno in forma. Se è meno in forma e l’allenatore non lo utilizza, non può uscirsene con battute o atteggiamenti di sfida”.

Su Mertens e Callejon.

Su Mertens e Callejon non sono assolutamente disposto a fare uno sforzo importante. Se uno vuole fare le marchette e vivere di merda per due o tre anni in Cina è un problema suo, io non ci posso entrare. Se considerano i soldi un fine, allora ci andassero in Cina”.


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