Cambio appalto in azienda; 3000 impiegati a rischio licenziamento


Sembra che una delicatissima situazione stia coinvolgendo la Covisian Arzano e altre dieci sedi dell’azienda in Italia. Nel cambio appalto della commessa Inps, circa 3000 persone vivrebbero da settimane momenti di forte ansia e disagio per il loro futuro.

Questo è quanto raccontato da uno dei lavoratori: “Sono 3000 i lavoratori del contact center impiegati sull’attività Inps-Equitalia, che da mesi vagano nel buio per quanto concerne il prossimo futuro lavorativo.

Infatti, a seguito del più grande cambio di appalto, stiamo assistendo a scene raccapriccianti sia da parte delle aziende uscenti COVISIAN-TRANSCOM, le quali hanno aperto procedure di licenziamento collettivo nei confronti del personale impiegato sulla suddetta attività, che dall’azienda entrante COMDATA, che annuncia di voler assorbire un numero inferiore di personale rispetto a quello attualmente in forza“.

A tutto ciò si aggiungerebbe anche il totale silenzio del cliente “INPS”, al quale più volte sarebbe stato richiesto un suo intervento. E come se non bastasse, ad intensificare le preoccupazioni dei 3000 lavoratori, vi sarebbe l’emendamento al decreto legge 101 del 2019, che favorisce l’internalizzazione del servizio al termine del contratto di 2 anni con la società Comdata.

Tale documento spiega che sarà cura della predetta società stabilire con propri provvedimenti criteri e modalità per il reclutamento del personale”. E a peggiorare le cose ci sarebbe un’affermazione del senatore Gianmauro Dell’Olio, che avrebbe detto: “Non sono in grado di dire con certezza che le persone che verranno internalizzate saranno le stesse che ora operano nei call center, ma presumo che chi ha assunto nel tempo conoscenza e competenza dell’attività avrà maggiore facilità nel superare le prove di ammissione“.

Un’affermazione del genere ovviamente non terrebbe conto della clausola sociale volta alla salvaguardia del lavoro, del rischio di aumentare la percentuale di disoccupazione in soggetti con un’età media superiore ai 40 anni anagrafici, né tantomeno dell’assurdità nel richiedere una verifica all’idoneità del servizio dopo anni di esperienza nel medesimo settore.

Di questo passo finiremo per chiedere ai cittadini di iniziare il lavoro, specializzarsi, per poi sottoporli al colloquio“, commenta il lavoratore Covisian. Attendiamo ulteriori sviluppi della vicenda.


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