Coronavirus, rientrano i 60 italiani dalla Cina: non saranno messi in quarantena


Il coronavirus sta spaventando tutto il mondo e ha spaventato anche Napoli, dove c’è stato un caso sospetto, risultato fortunatamente negativo. Intanto, a Wuhan, ci sono dei cittadini italiani bloccati che domani faranno rientro grazie al volo organizzato dall’Unità di Crisi della Farnesina.

Il volo raggiungerà la città cinese con a bordo personale medico specializzato e all’arrivo in Italia seguiranno un protocollo sanitario definito dal Ministero della Salute. I cittadini, però, non saranno messi in quarantena. Lo ha assicurato da Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma: “Neppure gli Usa lo fanno, le autorità decideranno qual è la forma migliore di sorveglianza, che non sarà necessariamente una quarantena. Credo che nessuno pensi di ospedalizzare persone che stanno bene“.

Intanto, la British Airways e Lufthansa hanno sospeso tutti i voli per Wuhan e Starbucks ha chiuso 2 mila punti vendita. Insieme ai 60 italiani, ci sono circa 600 europei da rimpatriare, ma solo la Francia ha chiesto assistenza per farlo. Aumentano i casi, arrivati a 6078 in Cina. Inoltre, sono stati confermati due casi in India, uno negli Emirati Arabi Uniti e sono state anche annullate le gare in programma per le Olimpiadi di sci alpino in Cina.

A commentare il rimpatrio anche il capo dell’unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia: “L’impegno è massimo per fare il prima possibile, ma ci sono ancora procedimenti da attuare che non dipendono interamente da noi”.


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