Il Porto di Napoli dice no alle armi. De Magistris: “Siamo una Città di Pace”


E’ sempre un tema molto caldo, quello dei porti aperti. C’è chi ci ha fondato tutta una campagna elettorale volendoli chiusi e chi invece ha mostrato più volte l’anima solidare degli italiani.

Questa volta però il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è deciso a chiudere il porto della città partenopea a quelle navi destinate a trasportare armi. Come detto in una nota del Comune di Napoli:

“Napoli città di pace: porto chiuso alle armi, città aperta alla pace. Il porto di Napoli è denuclearizzato. Diciamo ora NO allo sbarco, nel porto della nostra città, di navi con carico di armi, con il serio rischio che siano destinate al conflitto in Yemen.
Il porto della città non può essere aperto per l’imbarco di armi destinate ad uccidere vite umane innocenti. L’anima e il cuore di Napoli non devono essere costretti a tollerare questa complicità con la morte. No alla guerra, No war! Napoli chiude il porto alle armi e apre, come sempre, la città alla Pace e alla fratellanza tra i popoli”.
Soltanto qualche giorno fa era stato denunciato un caso a Genova. Nel porto è infatti presente la nave saudita Bahri Yambu che trasporterebbe armi destinate alla guerra in Yemen. Il Collettivo autonomo Lavoratori portuali e numerosi volontari di associazioni come Amnesty International sono in presidio contro il carico e lo scarico del cargo. La denuncia è della Weapon Watch, l’Osservatorio sulle armi nei porti europei e del Mediterraneo – che ha avvisato come il prossimo scalo della nave saudita potrebbe essere Napoli. Ecco allora il no secco del primo cittadino.
Un no che invece si oppone al netto sì dato ‘per la pace’ come quando de Magistris invitò la Sea Watch (che aveva recuperato 47 immigrati) ad attraccare nel porto di Napoli.


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