Emergenza coronavirus, De Luca: “Contro l’epidemia occorre il pugno di ferro”


L’epidemia di coronavirus sta pian piano stravolgendo le nostre vite. Si tratta di cambiamenti importanti ma temporanei, necessari ad alzare un muro contro il contagio. Eppure in molti continuano a non rispettare le normative, anche nel pieno dell’epidemia. Di fronte a una situazione simile, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca arriva a una sola amara conclusione: occorre il pugno di ferro.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera a firma di Monica Guerzoni, De Luca parla del periodo complicato che sta vivendo la Regione. Come se non bastasse, a renderlo più difficile sono intervenute le ondate di viaggiatori in arrivo dal Nord che hanno invaso Napoli e dintorni nello scorso weekend.

C’è stata un’ondata di arrivi imprevista e ingovernata, con la conseguente paura diffusa di una penetrazione di massa del contagio“, afferma il presidente della Regione. Per di più, garantire la quarantena per chi rientra dalle zone a rischio non è facile, poiché chi arriva con mezzi propri sfugge facilmente ai controlli.

Al ritorno di massa dei partenopei dal Nord, si aggiungono i gravi episodi di irresponsabilità registrati a Napoli. Nonostante l’ordinanza della Regione, nel fine settimana i baretti del centro sono stati invasi da centinaia di ragazzi, tanto che alcuni locali di Chiaia e di Via Aniello Falcone hanno deciso di chiudere temporaneamente per tutelare la propria clientela.

Eppure, non tutti i gestori sembrano possedere lo stesso senso di responsabilità. “Se la realtà è questa“, commenta il presidente della Regione Campania, “bisogna impegnare le forze di polizia e chiudere i locali che contravvengono alle regole“. Per questa ragione, De Luca chiede che venga usato il “pugno di ferro”. “Se non lo farà il governo“, aggiunge, “lo faremo noi“.

Intanto, la Campania risponde alla diffusione del Covid-19 nella maniera più efficace possibile. Vincenzo De Luca sottolinea come la sanità si stia attrezzando per aumentare i posti letto in terapia intensiva. In più, una speranza per i malati gravi arriva proprio da Napoli: è qui che, grazie alla collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera dei Colli e Istituto Pascale, due pazienti sono stati trattati con un farmaco innovativo, rispondendo bene alla cura.


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