De Luca su SOS mascherine: “Mancavano quelle per medici e infermieri”


Vincenzo De Luca, nel suo aggiornamento settimanale sulla situazione Coronavirus, parla anche dell’appello lanciato a proposito della carenza drammatica di mascherine e dispositivi di protezione. Qualche giorno fa il presidente della Regione ha mandato un SOS al Governo, e adesso ci spiega nel dettaglio i motivi.

Qualche giorno fa ho lanciato appello forte al governo in relazione al tema delle forniture che non arrivano. Era forte perché tutti ascoltassero. non per mancanza di solidarietà verso il Governo. Dobbiamo evidenziare i problemi quando emergono e parlare chiaro quando è utile.

Abbiamo verificato l’emergere di criticità pericolose. In Italia, come ho detto in precedenza, abbiamo due emergenze, l’ho detto: la prima è la Lombardia, e condividiamo lo sforzo del Governo per questa tragedia. La mia opinione però è che abbiamo una seconda priorità strategica: evitare che l’epidemia esploda al Sud, perché se succede non potremo nemmeno aiutare il Nord, e sarà una tragedia per l’Italia. 

In Campania lunedì sera mancavano addirittura le mascherine da destinare agli operatori del 118. Abbiamo avuto problemi a dare le mascherine di protezione a medici e infermieri. A quel punto abbiamo detto: fermiamoci un attimo, parliamo chiaro e forte. Non è un problema della Campania, ma nazionale, e l’abbiamo posto chiaramente ma con spirito collaborativo.

Non siamo interessati a “dare voti” ma a risolvere problemi. Doveva arrivare una fornitura di mascherine martedì: lunedì sera ci hanno detto che sarebbero arrivati due carichi in giornata, poi hanno rimandato alla notte, e mercoledì mattina non era arrivato nulla. Solo mercoledì in tarda serata è arrivata una fornitura di 30.000 mascherine P2 e 2.700 mascherine P3: parliamo di quantitativi che ci bastano per mezz’ora.

Ieri è arrivata un’altra fornitura di mascherine, e per la prima volta di tute e visiere: 2100 pezzi. Ringrazio ovviamente, ma mi auguro che sia l’inizio di una programmazione delle forniture che sia continua e ci dia serenità. Vi spiego come sono fatte le diverse tipologie: le mascherine chirurgiche sono quelle più leggere, che vengono utilizzate dai chirurghi durante gli interventi, in sale asettiche. Per queste la Regione Campania è diventata autonoma. Servono per una protezione di carattere generale, ovviamente a patto che si mantenga sempre la distanza di 1 metro dal proprio interlocutore.

La mascherina P2 è più rigida e viene utilizzata negli ospedali quando vi sono emissioni di materiale infetto. La mascherina P3, infine, ha anche un sistema di respirazione e protegge al 99%: viene quindi utilizzata in situazioni di maggiore pericolosità, come per un medico che cura i pazienti con Coronavirus o esegue tamponi.

Queste forniture di P2 e P3 praticamente non arrivavano. Per questo abbiamo parlato chiaro, e quando io parlo così sono convinto di dare un aiuto al Governo nazionale oltre che ai miei concittadini, contenendo il possibile disastro del Sud e della Campania”.


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