Il vaccino è collocato attraverso un cerotto della dimensione di un polpastrello. Il team di ricerca l’ha denominato PittCoVacc, che sta per Pittsburgh Coronavirus Vaccine.
L’Università di Pittsburgh, la stessa che mise a punto il vaccino sulla Sars, afferma che i suoi scienziati sono al lavoro da ben prima che scoppiasse l’epidemia, motivo per cui sono riusciti a essere più veloci. Essi hanno utilizzato un nuovo approccio per allocare il preparato, usando cioè dei micro aghi che incrementano l’efficacia del vaccino: il cerotto è costituito da 400 di tali aghi minuscoli che iniettano la proteina spike nella pelle, dove la reazione immunitaria è la più forte.
A lavorare a questo progetto, tra gli altri, c’è anche il barese Andrea Gambotto, professore associato di Chirurgia presso l’Università di Pittsburgh, che ha conseguito la laurea in Medicina all’Università di Bari nel 1994. Egli afferma che la sfida più grande sarà poi quella di produrre il vaccino in larga scala, in modo che giunga dove ve ne sia più bisogno. La tecnologia utilizzata, sostiene, è una tecnologia abbastanza comune ed il vaccino è relativamente facile da produrre. Proprio per questo motivo potrebbe essere utilizzato contro la pandemia.