Movida in Campania, traffico e gelaterie aperte dopo le 23: gli assembramenti non sono solo colpa dei cittadini


Il primo weekend di apertura dopo il lockdown imposto per limitare il contagio da coronavirus ha fatto registrare qualche problema a Napoli e provincia. Tantissime le persone che si sono riversate in strada facendo saltare il distanziamento sociale di almeno un metro. Ma tutto questo era prevedibile dopo due mesi di chiusura in casa.

La Regione Campania ha infatti quasi sei milioni di abitanti, quasi un milione quelli solo della città di Napoli. Con le regole imposte dal decreto del premier Giuseppe Conte, in un’auto non si possono occupare tutti i posti (almeno che non ci siano conviventi). Questo ha determinato che gruppi di amici che volevano vedersi per una passeggiata in un luogo aperto come il lungomare prendessero ognuno le proprie macchine. Ciò ha comportato il traffico e gli schiamazzi denunciati dai residenti della zona di Mergellina che sono durati fino alle 4 di notte.

Inoltre in città sono anche ripartiti i cantieri e non pochi problemi ha dato la limitazione del traffico nella Galleria Laziale, con la disposizione dall’11 maggio al 3 luglio del limite massimo di velocità pari a 20 km/h e il restringimento della carreggiata della Galleria Posillipo in direzione da Fuorigrotta a piazza Sannazaro.

Da segnalare anche che molti bar, vinerie, gelaterie, pasticcerie, chioschi ed esercizi di somministrazione ambulante di bibite, che per ordinanza regionale dovrebbero chiudere alle ore 23 erano invece aperti. Numerosi gli assembramenti fuori a questi esercizi commerciali con i clienti in attesa che hanno sbagliato ad acquistare dopo le 23 e che dovrebbero essere anche loro sanzionati. Un esempio è dato da una nota gelateria di Pozzuoli ancora aperta alle 00.33, l’unica in zona. I vigili sono intervenuti più volte sul posto, prima sanzionando e poi facendo chiudere la gelateria.

Episodi simili si sono registrati in tutta Italia, da Milano a Perugia.

Da sottolineare come ci sia però anche una parte della popolazione che esce con le mascherine sotto il naso e non mantiene le distanze di un metro. Un’aggressione con calci e pugni a due vigili si sarebbe verificata al Vomero durante un controllo. Comportamenti da condannare e che rischiano di vanificare quanto di buono fatto fino ad ora. Distanza e mascherina sono infatti le uniche armi in nostro possesso per combattere il coronavirus.


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