Napoli, altro che razzismo contro i lombardi: cena gratis ai primi turisti di Bergamo

Foto: duccio1968, Instagram


Un gesto bellissimo quello di un ristorante di Napoli, che offrirà una cena gratis ai primi turisti bergamaschi che visiteranno la città e si recheranno nel locale. Si tratta del ristorante ‘O Tabaccaro del borgo marinari, che ha appeso un cartello con su scritto: “I primi clienti di Bergamo saranno ospiti di noi napoletani!”.

Un segno di distensione, una mano tesa verso coloro che in passato per loro stessa ammissione non ci hanno molto stimati, salvo ricredersi durante questa pandemia. Purtroppo, ci viene da aggiungere, perché è servita una tragedia di dimensioni immani quando sarebbe bastata l’intelligenza.

In molti sono rimasti parecchio perplessi quando, da parte di alcuni, è stato affermato che in Italia e specialmente al Sud si respirava un sentimento anti lombardo. Affermazioni senza senso in risposta alla richiesta di una maggiore cautela verso l’apertura incontrollata della Lombardia che, ancora oggi, conta centinaia di nuovi casi da coronavirus mentre nel resto del Paese si sono praticamente azzerati.

Eppure il Sud ha dimostrato grande umanità ed apertura anche in piena emergenza Covid, come hanno testimoniato dei pazienti bergamaschi curati a Palermo e lo stesso primo cittadino della città, Giorgio Gori, che ha detto: “Bergamo è stata aiutata in tanti modi e tanto da alcune città del Sud, in particolare da Palermo. Tante forme di solidarietà di cui siamo veramente grati e io sinceramente non ho colto pregiudizi nei nostri confronti”.

Se in passato alle alte latitudini italiane i meridionali sono stati oggetto di cartelli, scritte e aggettivi non proprio lusinghieri, lo stesso per fortuna non è accaduto a parti invertite. Un banchiere lombardo ha affermato che “Qui siamo tanto offesi perché qualcuno dice che non vuole i lombardi in Campania o fuori regione. Ma io credo che se invece che a Nembro il disastro fosse scoppiato a Casoria o a San Giovanni a Teduccio voglio vedere… credo avremmo messo muri, barriere, chiesto l’esercito a presidiare le porte della città, e avremmo invitato i napoletani a lavarsi”.

Non si tratta di voler riaprire ferite che si spera diventino passato, o di affermare la presunta superiorità di qualcuno. Il messaggio che si vuole far passare è che l’odio non porta da nessuna parte, che non bisogna aspettare le difficoltà e le tragedie per darsi una mano. Sperando che il coronavirus abbia dato una lezione a tutti noi.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI