131 anni della pizza Margherita, l’allarme di Coldiretti: “Vendite dimezzate”


Oggi la pizza Margherita, un vanto per i napoletani nel mondo, compie i suoi primi 131 anni. Come sottolinea Coldiretti Campania, tuttavia, questo sarà un compleanno amaro per la Margherita, a causa delle vendite praticamente dimezzate.

L’emergenza Coronavirus e il lungo periodo di lockdown fanno sentire i loro effetti anche in questa prima fase di riapertura, mettendo a rischio il futuro di 63mila pizzerie e circa 200mila addetti. Questo è quanto emerge da una analisi della Coldiretti, nel giorno in cui si celebra la nascita di uno dei simboli della cucina italiana nel mondo.

L’anno in cui fu sfornata la prima pizza Margherita si colloca convenzionalmente nel 1889. Si racconta infatti che il pizzaiolo Raffaele Esposito, della pizzeria Brandi, sarebbe stato convocato alla Reggia di Capodimonte e, utilizzando i forni che si trovavano lì, avrebbe ideato quella pizza con i tre colori della bandiera italiana, dandole il nome della regina Margherita.

La Commissione Europea, in realtà, colloca l’anno di nascita della Margherita a Napoli tra il 1796 e il 1810. Da allora, il fatturato di questa pizza nel mondo ha superato i 100 miliardi di euro, secondo un’analisi della Coldiretti, confermandosi un tesoro del Made in Italy e un simbolo del successo della dieta mediterranea nel mondo. Non a caso, l’Unesco ha proclamato nel 2017 l’arte dei pizzaioli patrimonio immateriale dell’umanità.

Gli effetti dell’emergenza coronavirus sono stati devastanti. Nel periodo pre-Covid 19 solo in Italia si sfornavano circa 8 milioni di pizze, ottenute grazie all’utilizzo di 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro.

La chiusura forzata dei locali ha avuto dunque un impatto enorme non solo sulle imprese e sull’occupazione, ma anche sull’intero sistema agroalimentare, che ha visto chiudere un importante sbocco di mercato per la fornitura dei prodotti.

Durante il lockdown dovuto all’emergenza, gli italiani non hanno comunque voluto rinunciare alla margherita. In tantissimo hanno provato a farla in casa con il raddoppio delle vendite di preparati per pizze (+101%) nei supermercati ,secondo l’analisi della Coldiretti su dati Iri.

Con le prime riaperture, precisa la Coldiretti, in molti sono ricorsi prima alla consegna a domicilio e poi all’asporto, pur di non farsi mancare il piatto simbolo del Made in Italy. La ripartenza per i locali resta comunque difficile, a causa di una diffusa diffidenza da parte di chi ha ancora paura, della chiusura di molti uffici con lo smart working e dell’assenza totale dei turisti stranieri, da sempre tra i più accaniti consumatori di pizza.

I maggiori consumatori, incredibile a dirsi, non sono gli italiani, ma gli americani, con 13 chili a testa. Gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,6 chili all’anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci che, con 3,3 chili di pizza pro capite annui, chiudono la classifica.


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