Invasione di campo “Pro Ciro”. Il Falco colpisce ancora


Non è nuovo Mario Ferri in fatto di azioni dimostrative, le sue scorribande nei campi di calcio sono abbastanza note agli appassionati, come la storica passeggiata durante la semifinale Germania-Spagna ai Mondiali 2010 o l’interruzione del match Real Madrid-Milan di Champions che gli costarono anche alcuni mesi di carcere e il divieto di solcare i campi di calcio fino al 2018. Questa volta l’italiano soprannominato il “Falco” ha raggiunto il Brasile per farsi portavoce di un messaggio di pace e giustizia.

L’uomo si è reso protagonista di una invasione di campo all’Arena Fonte Nova di Salvador Bahia durante il match Belgio-Stati Uniti. Al sedicesimo minuto “il Falco” è entrato in campo passeggiando senza grandi problemi  tra i giocatori intenti a giocare. Il primo ad intercettare e a bloccare “il disturbatore”  è stato De Bruyne supportato in un secondo momento dagli addetti alla sicurezza.

Mario Ferri al momento dell‘invasione di campo indossava una maglia di Superman con impressa una doppia scritta, la prima “Save Favelas Children” a favore dei bambini delle favelas brasiliane e la seconda “Ciro vive”, in memoria di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso dall’estremista di destra e ultras romanista Daniele de Santis.

L’uomo dopo essere stato contattato da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro Di Radio2 ha dichiarato “Ciro è morto da innocente. Ma visto che mi stanno arrestando, non vi posso parlare“.

Qualche minuto dopo però, l’uomo è stato nuovamente raggiunto dai microfoni dell’emittente radiofonica a cui ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Sono l’ultimo italiano rimasto agli ottavi del Mondiale: sto davanti a 50 poliziotti, tutti gentilissimi, ho detto che era mia madre per rispondere. Come sono entrato? Ho preso un accredito da fotografo a bordo campo e al momento giusto sono entrato. Sto facendo un reportage fotografico sulle favelas, per giornale italiano, per questo avevo l’accredito. Quando mi sono tolto la maglietta e ho fatto vedere quella di Superman, ho visto che una steward mi guardava male e sono entrato in campo. Ho anche un accredito per disabili per entrare a Olanda-Costa Rica. Sarebbe il colmo se tra 4 giorni riesco a rientrare in campo“.

C’è però chi dice che l’uomo sia in realtà pilotato, visti i numerosi marchi impressi sulla maglietta. Nasce spontaneo quindi domandarsi chi sia veramente Mario Ferri e quali siano le sue reali intenzioni.

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