Secondo il dossier – MareMonstrum – diffuso da Legambiente, la Campania avrebbe la maglia nera tra le regioni italiane per i reati ambientali . In Campania sono 4.697 i reati contestati nel 2019, il 19,9% del totale nazionale, con un incremento del 35% rispetto al 2018. Secondo Legambiente, in Campania i reati viaggiano alla media di 13 reati al giorno, uno ogni due ore, ben 10 infrazioni per km di costa, con 4.305 persone denunciate e arrestate e 1.571 sequestri.
La classifica nazionale per numero assoluto di reati contestati vede stabilmente in vetta la Campania, che primeggia tanto nella classifica del cemento che in quelle dell’inquinamento e della navigazione fuorilegge, cedendo il passo solo nella pesca, dove è seconda dietro la Sicilia.
La Campania è saldamente al primo posto nella classifica dei reati per costruzioni abusive. E’ indubbiamente tra i nemici peggiori e più insidiosi. Basta guardare, da terra o da mare, per capire come quella del cemento illegale che ha assediato le nostre spiagge sia una delle piaghe più devastanti per il nostro ecosistema costiero. E accanto al cosiddetto vecchio abusivismo, quello che sopravvive alle demolizioni, c’è quello nuovo, di coloro che, nonostante tutto, continuano a ritenere un diritto il godimento della vista mare dalla finestra di casa.
Anche in posti, come l’Isola di Ischia, dove la fragilità idrogeologica, i terremoti e i lutti ricorrenti dovrebbero fare desistere da questa pratica. L’ultimo a essere beccato in flagranza è stato un abitante del comune di Forio che i carabinieri della stazione locale hanno intercettato seguendo un carico di materiale edile fino a scoprire un cantiere in corso senza il minimo permesso.
Purtroppo anche per quanto riguarda l’argomento acque inquinate, la Campania è al primo posto. Ricordiamo come appena finito il lockdown siano ricominciati gli sversamenti illegali nel Sarno e sul litorale Domitio.