Coronavirus, fuga dal Nord dei presidi meridionali: preferiscono tornare a casa e lavorare come insegnanti


Scuola – I presidi meridionali preferiscono restare al Sud da insegnanti piuttosto che lavorare al Nord. E’ questo quello che è emerso dalla denuncia di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi: “Dopo un primo anno di disagi per il Covid non vogliono rischiarne altri lontani dai propri cari“.

Numerosi presidi neo assunti all’ultimo concorso in Lombardia, Veneto, Piemonte, Trentino o Emilia Romagna, pur di non ripiombare nell’incubo dell’isolamento per un nuovo lockdown, preferiscono tornare al Sud come docenti, abbandonando così l’ambizione di ricoprire il ruolo superiore – a riportare la notizia è Il Corriere del Mezzogiorno.

Sono un centinaio, o qualcosa in più, i dirigenti scolastici campani che avrebbero intenzione di lasciare perdere e tornare a casa. Lo conferma il segretario confederale campano della Uil con delega all’istruzione Salvatore Cosentino: “Il ruolo in una regione del Centro Nord impedisce ai dirigenti di poter tornare perché i posti a disposizione in Campania sono limitati o già occupati e poi occorre il nulla osta del direttore dell’ufficio scolastico della regione nella quale si presta servizio.

Ma si annuncia lo stesso fenomeno e con proporzioni molto più consistenti – continua – con i docenti, considerato che su un esercito di circa 200 mila insegnanti, tra il 20 e il 25 per cento proviene dalla Campania. Ebbene, nelle domande di partecipazione al concorso ordinario non trovo disponibilità ad indicare le regioni del Centro Nord per le prove e le eventuali assunzioni, poiché poi scatta l’obbligo di permanenza di 5 anni”.

Nel frattempo il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha annunciato l’immissione tramite concorso di 78 mila docenti di ruolo, assicurando per la ripresa a settembre sicurezza nelle scuole. “Accolgo con favore la possibilità di svolgere test sierologici su tutto il personale scolastico, in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. Gli studenti saranno invece analizzati a campione durante l’anno con un test non invasivo (con prelievo di campione di saliva) scegliendo tra varie scuole per volta“, ha annunciato la Ministra Azzolina.


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