Bonus partite Iva, gli italiani vogliono sapere chi sono i parlamentari che lo hanno richiesto


In queste ultime ore è rimbalzata la notizia che cinque deputati e un noto conduttore tv abbiano chiesto all’Inps il bonus messo in atto durante il lockdown. Questo bonus, 600 euro, era destinato ai possessori di partita Iva che in teoria erano stati colpiti della crisi del coronavirus.

Non c’erano vincoli di reddito, chiunque possedesse la partita Iva avrebbe potuto chiederlo. La legge non gliel’ha impedito, ma queste sei persone non hanno avuto né morale né senso civico.

L’hashtag che sta impazzendo sui social in queste ore è #FuorINomi. Sì perché gli italiani vogliono sapere chi sono quei parlamentari che guadagnano 12mila euro al mese e hanno avuto il coraggio di chiedere il bonus. Vogliono sapere da chi bisogna diffidare.

Una goccia che ha fatto probabilmente traboccare il vaso, una fiducia verso i parlamentari che ormai manca da tantissimo tempo, rei di fare (per la maggior parte) soltanto propaganda e tirare acqua al proprio mulino, senza mai interessarsi davvero alle questioni degli italiani.

Dai primi particolari che emergono, dopo la denuncia di Repubblica, pare che tra i deputati a fare richiesta di bonus ci siano: tre della Lega, uno del M5s e uno di Italia Viva. Dei leghisti, sarebbero un mantovano, uno del Sud e una donna.

Tra gli esponenti politici di maggior spicco del panorama Italiano, in prima linea a condannare l’accaduto è stato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che con un post sul proprio profilo facebook ha chiesto a questi “furbetti” di farsi avanti, restituire i soldi e chiedere scusa agli italiani. Ecco le sue parole:

Oggi La Repubblica parla di 5 parlamentari, di 5 poveri furbetti che durante la pandemia hanno avuto il coraggio di avanzare richiesta allo Stato per avere il bonus di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi e alle partite Iva in difficoltà. Evidentemente non gli bastavano i quasi 13mila euro netti di stipendio al mese, non gli bastavano tutti i benefit e privilegi di cui già godono. È vergognoso. È davvero indecente.

Questa pandemia ha fatto danni economici senza precedenti. Ci sono state persone che hanno perso il lavoro, aziende che hanno visto il proprio fatturato scendere in maniera drastica, attività che hanno chiuso senza più riaprire. E questi 5 personaggi invece di rispondere al popolo che li ha eletti hanno ben pensato di approfittarne.

I nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore. Non importa di quale forza politica siano espressione. Mi auguro che anche le altre forze politiche la vedano come noi“.


Anche il Presidente della Camera Roberto Fico ha espresso la sua opinione a riguardo: “È una vergogna che cinque parlamentari abbiano usufruito del bonus per le partite iva. Questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito. È una questione di dignità e di opportunità. Perché, in quanto rappresentanti del popolo, abbiamo degli obblighi morali, al di là di quelli giuridici. È necessario ricordarlo sempre“.


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