Lo sfogo di una napoletana a Roma: “Lavoro con il covid e nel tempo ho visto la gente fregarsene”


Covid – lo sfogo di una ragazza napoletana che lavora a Roma. In questi mesi di pandemia abbiamo visto da parte degli italiani due atteggiamenti completamente opposti. Fino alla fine del lockdown la maggior parte del popolo è stata rispettosa delle regole, chiusa in casa, dopo il rompete le righe e con l’arrivo dell’estate si è sentita più libera.

Questa libertà, pensando che il covid fosse scomparso, ha portato ad un’impennata notevole di casi – per fortuna la maggior parte tutti asintomatici e di età media molto bassa. Si è iniziato a prendere sotto gamba il virus ed è questo l’errore che non bisogna commettere.

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Daniela è una ragazza di Sant’Antimo, provincia di Napoli, che lavora in un ospedale Covid a Roma e ha voluto raccontare ciò che sta vedendo con i suoi occhi in queste settimane di rientri dalle vacanze. Ecco il messaggio che ha scritto su facebook:

Non sono solita a scrivere post qui su Facebook, ma sento il dovere di raccontare ciò che in questi giorni sto vivendo, per sensibilizzare anche alcuni conoscenti che pensano che non esista più una pandemia. In piena quarantena ho avuto la fortuna (nella sfortuna) di trovare lavoro per l’emergenza Covid nell’Ospedale San Filippo Neri di Roma, presso un laboratorio di microbiologia , dove indovinate un po’, processiamo tutti i tamponi Covid (e non solo visto che non esiste solo il Covid).

Ammetto che all’inizio l’idea mi spaventava, perché avevo timore di prendere il Covid, di non poter stare con la mia famiglia e i miei cari…Ad oggi ciò che mi spaventa e che mi fa rabbia sono le persone. Lavoro da giorni presso un Drive-in, dove per non sovraccaricare i laboratori, eseguiamo dei test rapidi.

Ho assistito a scene pietose e vergognose di alcune persone (esistono anche le persone educate e gentili per fortuna) che iniziano a lamentarsi dei tempi di attesa, persone che denigrano il nostro lavoro, persone che attaccano con parole abbastanza pesanti operatori sanitari, persone che pretendono di avere subito una risposta perché devono andare in giro a fare i cavoli loro.

Mi domando: dove sono finiti quelli che consideravate “eroi” fino a due mesi fa? Come mai non vi lamentate della coda di persone da aspettare quando dovete salire sulla nave che vi porta in Sardegna (o in altri luoghi)?! Ma soprattutto con quale coraggio vi piantate davanti e pretendete di essere serviti, quando vedete gente che lavora sotto la pioggia interrottamente, probabilmente alla loro ennesima ora di straordinari non retribuita, completamente bardati da ore?

La cosa che mi fa più paura, ora come ora, non è per niente il Covid, ma la consapevolezza nel dare i risultati negativi ad alcuni soggetti che da oggi in poi penseranno di essere totalmente immuni, perché tanto sono negativi no?!

Complimenti a chi tutt’oggi frequenta posti affollati, dove non si rispettano le distanze di sicurezza, dove la gente ha la mascherina come poggia-mento, a chi va a destra e sinistra non curandosi di cosa stia succedendo in tutto il mondo, a chi pensa che sia un complotto (di chi?), a chi pensa che essendo giovani il Covid non gli faccia niente, a chi si lamenta della mascherina e non la mette perché non respirano bene o perché hanno caldo.

Complimenti per il rispetto che avete per chi con il Covid ci lavora tutti i giorni, rischiando di infettarsi e di infettare,ma soprattutto complimenti per il rispetto che avete per le 35.477 vittime che di Covid ci sono morte“.

 

Non sono solita a scrivere post qui su Facebook, ma sento il dovere di raccontare ciò che in questi giorni sto vivendo,…

Pubblicato da Daniela D’Agostino su Lunedì 31 agosto 2020


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