Studentesse campane inventano “Chroma” per le donne in gravidanza


E’ terminata la fase italiana del James Dyson Award, il concorso internazionale di progettazione e design che premia le idee innovative per problemi reali. Sul podio ci sono anche tre studentesse campane che hanno progettato una fascia in tessuto con sonde per monitorare la salute del feto. Questo per ridurre al minimo gli spostamenti per le visite di controllo, ideata durante il periodo di lockdown dovuto al Covid-19.

Sono molto felice di comunicare – scrive la professoressa Carla Langella che ha guidato il team – che il progetto Chroma sviluppato dalle studentesse Daria Cermola, Roberta Gragnano, Flavia Mastroberardino del Corso di Laurea in Design e Comunicazione del Dipartimento DADI della Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” si è aggiudicato il secondo posto dell’edizione italiana del James Dyson Award 2020“.

Chroma è il risultato di un lavoro di team tutto al femminile, – continua – messo a frutto con il mio coordinamento e la consulenza di un team allargato composto da vari profili professionali che si sono appassionati al progetto: Valentina Perricone, biologa e dottoranda del Dottorato ADI della Vanvitelli , che si è occupata di come trasferire un meccanismo naturale come quello dei cromatofori (tipico dei cefalopodi), in modo da creare un tessuto che fosse in grado di dare feedback visivi con il passare dei mesi; il ginecologo Giovanni Da Palma, che già da tempo stava studiando un metodo per mettere a punto delle sonde per un monitoraggio del feto da remoto; e infine Biase Celano, ingegnere napoletano, che ci ha supportato nella parte tecnologica“.

Chroma è una fascia in tessuto – spiega la professoressa – che offre un doppio monitoraggio: attraverso delle sonde per la misurazione, ad esempio, del battito cardiaco, e poi un controllo visivo, con la banda che modifica il suo colore e aspetto con il passare del tempo, in modo che la neo-mamma possa avere sempre sotto controllo la situazione a 360 gradi“.

La sinergia tra innovazione tecnologica e la conoscenza dei meccanismi messi in atto dalla natura – conclude la professoressa Langella – permette di migliorare la vita di molte persone; nel caso della maternità, in un momento di grande gioia ma anche di fragilità”.

Sono molto felice di comunicare che il progetto Chroma sviluppato dalle studentesse Daria Cermola, Roberta Gragnano,…

Pubblicato da Carla Langella su Sabato 19 settembre 2020


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