Ucciso a Capodanno dalla figlia del boss: spese processuali a carico della vittima


Vittima a soli 24 anni nella notte di Capodanno. A sparare il colpo di pistola fu la figlia di un boss dei Quartieri Spagnoli di Napoli, ma oggi è nullatenente e non può pagare le spese processuali, quasi 17mila euro che verranno addebitate alla famiglia della vittima.

A rendere nota la situazione è l’avvocato Angelo Pisani, presidente di NoiConsumatori a ilmattino. La cartella esattoriale è stata così addebitata alla famiglia Sarpa che si è costituita parte civile nel processo contro Emanuela Terracciano, all’epoca 22enne, figlia del defunto boss Salvatore detto ‘o nirone.

La donna “è nullatenente – fa sapere Pisani – e a rispondere in solido ora è la famiglia“. Nicola Sarpa, il giovane ucciso, si trovava affacciato al balcone nel momento della “stesa” di Capodanno.

Lo Stato, – conclude l’avvocato Pisani – non ha saputo garantire sicurezza e la vita del giovane colpito a morte mentre era sul balcone e ora pretende anche i soldi dalla mamma e fratelli della vittima: una beffa in danno di chi già ha sofferto e non avrà alcun risarcimento“.

Era il 31 dicembre del 2008 quando Nicola era affacciato al balcone per chiamare il fratello di 8 anni che era in cortile a giocare. Manuela Terracciano, figlia del capoclan Salvatore, esplose alcuni colpi di pistola in aria per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Uno di questi raggiunse il giovane che morirà poco dopo.

Dopo una condanna a dieci anni in primo grado e a quattordici in secondo, Manuela Terracciano è stata definitivamente condannata in Cassazione alla pena di dieci anni di detenzione.


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