“Amo il calcio. Ma non può definirsi normale un paese in cui un calciatore, per giocare una partita di pallone, fa tre tamponi in tre giorni, mentre quotidianamente debbo raccogliere le giuste lamentele di mamme, papà, lavoratori e ragazzi, che ne attendono anche venti. Per farne appena uno, e per conoscerne il risultato. Costretti, nell’attesa, a restare chiusi in casa. Lontani da tutti e tutto, come se fossero degli appestati. Credetemi, non si tratta neanche più di giustizia (o ingiustizia) sociale. Ma, parafrasando il Capo dello Stato, semplicemente di serietà”.
Josi pone quindi l’accento sulla mancanza di serietà del nostro paese, che di fatto ferma intere famiglie per settimane poiché non in grado di fornire gli esiti di tamponi in tempi decenti. Test che spesso vengono processati anche piuttosto velocemente, ma i cui risultati vengono comunicati ai diretti interessati con un ritardo sconcertante. Senza dimenticare il caso Belen Rodriguez, alla quale venne effettuato il tampone con risultato comunicato nel giro di 24 ore da parte dell’Asl.
Amo il calcio. Ma non può definirsi normale un paese in cui un calciatore, per giocare una partita di pallone, fa tre…
Pubblicato da Josi Gerardo Della Ragione su Lunedì 28 settembre 2020