Omicidio De Santis-Manta, giornalista tira in ballo il Meridione: “Il killer ci ricorda la polvere di certi luoghi del Sud”


L’assassinio di Andrea De Santis e Eleonora Manta, rappresenta uno dei fatti di cronaca nera più agghiacciante degli ultimi tempi. Tuttavia un giornalista de Il Fatto Quotidiano, analizzando l’accaduto, sembra addossare le colpe al Sud, definendolo addirittura “terra del male”.

Anche Marco Travaglio ha condiviso su Facebook l’articolo in questione con tanto di didascalia: “La scintilla dell’odio. Introverso e discreto ma sempre e soltanto ‘nu vagnòne’. Il presunto killer arrestato, ex coinquilino della coppia, ci ricorda la polvere nascosta sotto l’ovattata quiete di certi luoghi del Sud”.

Giuste osservazioni riguardo l’essere dell’omicida, Antonio De Marco, ma sicuramente non regge il collegamento col territorio. Sono all’ordine del giorno notizie di omicidi, per qualsivoglia motivo, e questi non riguardano soltanto il Sud. L’odio e la follia di un gesto estremo non possono essere rapportati alla cittadina in cui si risiede.

Andrea De Santis e Eleonora Manta sono morti per la crudeltà di un uomo, probabilmente frustrato e sofferente dinanzi alla felicità di due giovani ragazzi realizzati e innamorati. Andrea e Eleonora non sono morti a causa di “luoghi in cui le nefandezze riescono a trovare un rifugio in cui proliferare indisturbate”, così come si scrive.

Nel titolo addirittura si fa riferimento a una presunta “terra del male”, colpevole di mettere al mondo “bravi figli” in grado di compiere atti del tutto disumani. Si parla, dunque, non solo di Lecce ma dell’intero meridione, già più volte preso d’assalto.


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